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Cartelle esattoriali, da dicembre ti tolgono casa e lavoro: l’Europa viene a bussare alla tua porta | Finirà tutto all’asta

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (Facebook foto) - www.financecue.it

Pesanti cartelle esattoriali e sanzioni agricole in Italia mettono a rischio aziende, patrimonio e attività.

Non è raro, in Italia, sentir parlare di imprese che faticano a tenere in piedi la propria attività. Ma quando a rischio non è solo il lavoro, ma anche la casa, la situazione assume contorni ben più drammatici. In un momento in cui l’equilibrio economico è precario, basta una cartella esattoriale troppo pesante per mandare all’aria anni di sacrifici e di impegno.

Da nord a sud, le difficoltà non risparmiano nessuno. Chi lavora la terra o alleva bestiame si trova spesso stretto tra costi di produzione in crescita e norme sempre più complesse. E se a tutto questo si aggiungono sanzioni che affondano le loro radici in regolamenti passati, il carico diventa insostenibile. Soprattutto quando arriva una cifra capace di mandare all’asta interi patrimoni familiari.

L’Europa stabilisce regole che, almeno sulla carta, dovrebbero proteggere mercati e produttori. Ma nei fatti, come dimostra una recente vicenda veneta, possono trasformarsi in una trappola per chi lavora onestamente. Quando queste regole si traducono in multe da centinaia di migliaia di euro, la distanza tra le istituzioni e la realtà quotidiana di chi produce diventa evidente.

A denunciarlo è anche Marco Rizzo, insieme al movimento Democrazia Sovrana Popolare, in un post su Instagram: «Una vergogna. Solidarietà a questo imprenditore». Il riferimento è al caso di un agricoltore multato per aver prodotto troppo latte, in base a una vecchia normativa europea. Il risultato? Una cartella da 600.000 euro e il rischio concreto che azienda e casa finiscano all’asta.

Regole vecchie, conti salati

Il regime delle cosiddette “quote latte” è stato per anni uno degli strumenti con cui l’Unione Europea ha cercato di regolamentare la produzione. Ogni Stato membro aveva un tetto da non superare, e chi andava oltre pagava. Ma le cose non sono mai state semplici. Molti produttori, soprattutto in Italia, si sono ritrovati a sforare senza nemmeno saperlo, o senza avere strumenti adeguati per difendersi.

Nel frattempo il tempo è passato, le regole sono cambiate, ma le multe sono rimaste. Per alcuni, come l’imprenditore veneto coinvolto nel caso, il conto è arrivato solo ora. E non si tratta di qualche migliaio di euro, ma di una cifra che potrebbe spazzare via anni di lavoro e sacrifici.

Unione Europea
Normative dell’Unione Europea (Canva foto) – www.financecue.it

Una vita intera sotto minaccia

In gioco non c’è solo una fattoria. C’è una famiglia, una casa, una storia. L’uomo multato rischia davvero di perdere tutto: non solo il lavoro, ma anche il tetto sotto cui vive. La cartella da 600.000 euro è pesante, ma lo è ancora di più il fatto che arrivi per una norma superata da tempo, che in altri Paesi europei ha avuto conseguenze molto diverse.

Quello che fa discutere è la sproporzione: come può un piccolo produttore agricolo affrontare una sanzione di tale portata? Come può un sistema considerare giusto che un eccesso di produzione, magari di poche migliaia di litri, porti al pignoramento della casa?