“3.000€ al mese per un anno”: se hai fatto il vaccino ti spetta il rimborso | Lo Stato condannato a pagare
Giorgia Meloni (screenshot @giorgiameloni/Instagram) - financecue.it
Una sentenza risponde a chi ritiene di essere stato danneggiato dal vaccino anti-Covid. La notizia lascia senza parole.
Il Ministero della Salute ha avviato la campagna vaccinale 2025/26 con nuovi vaccini adattati alla variante LP.8.1. Le dosi sono disponibili per over 60, ospiti delle RSA, donne in gravidanza e soggetti fragili. La somministrazione può avvenire in farmacia, ambulatorio o dal medico di base.
Uno studio dell’MD Anderson Cancer Center ha rilevato che i vaccini mRNA contro il Covid migliorano la sopravvivenza nei pazienti oncologici in immunoterapia. Somministrati entro 100 giorni dall’inizio del trattamento, raddoppiano le probabilità di sopravvivenza a tre anni.
A Verona, quasi 4000 cittadini hanno già ricevuto il vaccino Covid o antinfluenzale nelle farmacie. La campagna è partita il 1° ottobre e coinvolge oltre 100 strutture. Il vaccino antinfluenzale è gratuito per gli over 60, mentre quello anti-Covid è raccomandato per le categorie a rischio.
Uno studio del Rizzoli ha escluso correlazioni tra vaccini Covid e insorgenza di artrite reumatoide o psoriasica. I dati pubblicati su Seminars in Arthritis and Rheumatism confermano la sicurezza dei vaccini mRNA anche nei soggetti predisposti a malattie articolari autoimmuni. Cosa succede?
L’approvazione dei vaccini
La Food and Drug Administration ha approvato i vaccini aggiornati di Pfizer-BioNTech, Moderna e Novavax per la stagione 2025-2026. Sono indicati per over 65 e soggetti tra 5 e 64 anni con almeno una condizione di rischio. Le nuove formulazioni monovalenti mirano alla sottovariante LP.8.1 e mostrano risposte immunitarie potenziate anche contro altre mutazioni.
La campagna vaccinale 2025/26 prevede la co-somministrazione dei vaccini Covid e antinfluenzali. Le prenotazioni sono attive in tutte le regioni, con priorità per soggetti fragili e over 60. Le nuove linee guida consigliano una dose di richiamo per chi ha ricevuto l’ultima somministrazione da oltre sei mesi. Una sentenza lascia senza parole.

La decisione
Secondo LaLeggePerTutti, lo Stato è tenuto a riconoscere un indennizzo in caso di danni da vaccinazione anti-Covid, se è accertato il nesso causale tra la somministrazione e la patologia. Non è necessario individuare un colpevole: il diritto all’indennizzo si fonda sulla Legge n. 210 del 1992, che tutela chi subisce lesioni permanenti a seguito di trattamenti sanitari obbligatori o raccomandati.
La sentenza del Tribunale di Asti del 26 settembre 2025 ha stabilito che una donna affetta da grave neuropatia dopo il vaccino Comirnaty (Pfizer-BioNTech) ha diritto a 3000 euro mensili come indennizzo. Il Ministero della Salute è stato condannato al pagamento, senza che fosse necessario dimostrare dolo o colpa. L’indennizzo è distinto dal risarcimento civile: non richiede un processo per responsabilità, ma solo la verifica medico-legale del nesso causale. La procedura si attiva con la domanda all’azienda sanitaria locale, con allegata documentazione clinica e certificazione specialistica.
