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I partiti volevano aumentarsi il finanziamento con il 2xmille ma Mattarella ha bocciato la proposta

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Sergio Mattarella (Wikimedia, Quirinale.it FOTO) - www.financecue.it

Il Presidente Sergio Mattarella boccia la proposta di modifica del 2×1000: ecco le motivazioni della sua scelta.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto una comunicazione ufficiale al Parlamento martedì sera. In particolare ha riferito la sua intenzione di non approvare un emendamento.

Quale? L’emendamento in questione riguarda il decreto fiscale in discussione al Senato. Questo avrebbe il fine ultimo di aumentare il finanziamento ai partiti politici tramite il 2×1000.

La proposta era, in origine, un’iniziativa del Partito Democratico (PD) insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra, per poi essere modificata dal governo.

Nello specifico, la proposta vorrebbe incrementare il contributo dei cittadini ai partiti attraverso la destinazione di una percentuale dell’IRPEF, ossia una tassa che i cittadini pagano sul reddito che guadagnano.

Le modifiche proposte sull’emendamento

Nella sua ultima versione, l’emendamento prevedeva una riduzione della quota destinata ai partiti. Nello specifico era arrivata allo 0,2 per mille, ossia un decimo dell’attuale importo. Oltre a ciò, la proposta prevede che se un contribuente non esprime una preferenza su quale partito destinare la sua quota di 2×1000, essa non andrebbe persa, ma verrebbe comunque divisa tra i vari partiti. La divisione avverrebbe in base alle scelte di coloro che hanno indicato un partito. Attualmente, se un cittadino non sceglie un partito per il 2×1000, quella quota dell’imposta rimane allo Stato e non si distribuisce tra i partiti.

In questo senso, la proposta cerca di fare in modo che anche la parte non destinata si utilizzi comunque per il finanziamento dei partiti. Secondo le stime, nel 2023, i partiti avevano ricevuto oltre 24 milioni di euro grazie al 2×1000. In particolare, il Partito Democratico aveva beneficiato in maniera significativa dei fondi, ricevendo oltre 8 milioni di euro. Tuttavia, con l’introduzione della riforma, la cifra di 24 milioni di euro potrebbe arrivare a circa 40 milioni di euro.

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Mattarella e Meloni (Wikimedia, Quirinale.it FOTO) – www.financecue.it

Le motivazioni di Mattarella

La discussione sull’emendamento si inserisce in un contesto normativo che risale al 2014. Qui la legge n. 13 del 21 febbraio segnò la fine del finanziamento pubblico per i partiti politici. Prima di questa riforma, i partiti ricevevano fondi dallo Stato come rimborso per le spese elettorali. Tuttavia, la legge del 2014 cambiò questo sistema. Questo fece in modo che i partiti ricevessero solo i fondi delle donazioni private. Inizialmente, il PD e Alleanza Verdi e Sinistra avevano proposto un aumento di 3 milioni di euro rispetto alla soglia attualmente di 25 milioni di euro. Tuttavia, con la riformulazione dell’emendamento da parte del governo, la proposta è diversa.

Ma quali sono i dubbi di Mattarella che lo hanno spinto a rifiutare? Fonti giornalistiche – tra cui il Sole 24 Ore – hanno messo in chiaro le ragioni che hanno portato il Presidente Mattarella ad opporsi alla proposta. Innanzitutto egli ha sollevato dubbi sulla “mancanza di omogeneità” tra l’emendamento e il decreto fiscale. In particolare, riguarda misure urgenti in materia tributaria e si lega alla legge di bilancio. Di conseguenza, per Mattarella non risulta coerente modificare il sistema del 2×1000 in questo contesto. Inoltre, ha affermato che una riforma del genere avrebbe bisogno di un provvedimento ad hoc e non di un emendamento all’interno di un decreto-legge. Infine, il Presidente ha espresso preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere sulle finanze pubbliche e sulla libertà di scelta dei cittadini. Questo perché potrebbe limitare la possibilità di destinare liberamente le risorse pubbliche.