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Cresce il mercato auto in Europa: il ruolo delle elettriche, il peso delle ibride e le criticità strutturali del settore

Cresce il mercato auto in Europa: il ruolo delle elettriche, il peso delle ibride e le criticità strutturali del settore

Il mercato automobilistico europeo torna a crescere nel 2025 grazie alla spinta delle motorizzazioni elettrificate. Analisi tecnica dei dati Acea, delle quote di elettriche e ibride, delle dinamiche industriali e delle criticità normative che influenzano costruttori e mercati nazionali.

Andamento complessivo delle immatricolazioni nel 2025

Il mercato automobilistico europeo registra nel novembre 2025 una crescita delle vendite pari al 2,4% su base annua. Il dato, rilevato da :contentReference[oaicite:1]{index=1}, conferma una fase di recupero graduale che interessa l’intero anno: da gennaio a novembre le immatricolazioni complessive raggiungono 12.098.650 unità, con un incremento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il miglioramento, pur rilevante sotto il profilo congiunturale, non riporta il settore sui livelli precedenti alla crisi pandemica. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor, il volume complessivo rimane inferiore del 16,8% rispetto al periodo pre-2020. Il mercato europeo dell’auto continua quindi a operare in un contesto strutturalmente ridimensionato, nel quale la crescita deriva più dal cambiamento tecnologico e di mix che da un effettivo ritorno ai volumi storici.

La progressione delle auto elettriche in Europa Occidentale

La transizione verso la mobilità a basse emissioni prosegue con velocità differenti tra Paesi e aree geografiche. Nell’intera Europa Occidentale, la quota di mercato delle autovetture elettriche a batteria raggiunge nel novembre 2025 il 23,5%, in netto aumento rispetto al 17,5% dello stesso mese del 2024.

Limitando l’analisi alla sola Unione Europea, la quota delle elettriche si attesta al 16,9%. Il dato riflette una diffusione ancora disomogenea, fortemente condizionata da politiche fiscali, incentivi all’acquisto, disponibilità infrastrutturale e capacità di spesa delle famiglie.

Tra i Paesi europei emergono differenze marcate:

  • Norvegia: 97,6% di quota elettrica sul totale delle nuove immatricolazioni;
  • Danimarca: 73,7%;
  • Islanda: 62,6%;
  • Irlanda: 41,5%.

Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, le elettriche mostrano performance più contenute ma in crescita. Il Regno Unito raggiunge una quota del 26,4%, la Francia il 25,8%, la Germania il 22,2%. La Spagna rimane sotto la soglia del 10%, mentre l’Italia si attesta al 12,3%, sostenuta dai recenti incentivi pubblici.

Secondo :contentReference[oaicite:2]{index=2}, nonostante le misure di sostegno, l’Italia resta l’ultimo tra i principali mercati europei per diffusione dei veicoli ricaricabili, evidenziando un ritardo strutturale che riguarda rete di ricarica, fiscalità e stabilità normativa.

Obiettivi di riduzione della CO₂ e limiti dell’attuale traiettoria

Le associazioni industriali segnalano uno scostamento crescente tra i target ambientali fissati a livello europeo e l’andamento reale del mercato. :contentReference[oaicite:3]{index=3} sottolinea che, alle condizioni attuali, gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂ previsti per il 2025 risultano difficilmente raggiungibili.

Il presidente Roberto Vavassori richiama l’attenzione sulla struttura temporale della regolazione europea, che concentra l’attenzione sulle scadenze del 2035 e del post-2035, lasciando invariato l’obiettivo intermedio del 2030 per le autovetture. Secondo l’industria, la chiusura del 2025 metterà in evidenza uno scarto significativo tra traiettoria normativa e capacità di assorbimento del mercato, aggravato da criticità destinate a permanere nel medio periodo.

Il tema assume una dimensione economica e occupazionale. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, richiama il costo industriale delle politiche di transizione accelerate, sottolineando l’impatto su redditività delle case automobilistiche e livelli occupazionali lungo la filiera.

Il primato delle ibride nel mix di alimentazioni

All’interno del processo di elettrificazione, le autovetture ibride confermano il proprio ruolo centrale. Nel 2025 rappresentano la tecnologia preferita dagli automobilisti europei, grazie a un equilibrio tra riduzione delle emissioni, autonomia operativa e costo complessivo di utilizzo.

Le ibride plug-in registrano una crescita del 33,9% su base europea, che sale al 38,4% considerando la sola Unione Europea. Le ibride non ricaricabili avanzano del 2,8%, con un incremento del 4,2% nell’area UE.

La Commissione Europea ha preso atto di questa dinamica, riconoscendo uno spazio regolatorio alle motorizzazioni ibride anche oltre il 2035. Secondo il direttore generale di UNRAE, Andrea Cardinali, permangono tuttavia numerose incertezze. Il Pacchetto Automotive europeo avrebbe dovuto offrire un quadro normativo stabile e prevedibile, condizione essenziale per investimenti industriali e decisioni d’acquisto dei consumatori.

Contrazione strutturale di benzina e diesel

Le alimentazioni tradizionali continuano a perdere peso nel mercato europeo. Benzina e diesel, considerate complessivamente, scendono a una quota del 36,1%, in netto calo rispetto al 45,8% del 2024.

Nei primi undici mesi del 2025, le auto a benzina registrano una flessione del 18,6%, con 2.665.739 immatricolazioni. La quota di mercato scende dal 33,7% al 27%. Il diesel segue una traiettoria analoga, penalizzato da normative sempre più stringenti e da una domanda in progressivo ridimensionamento.

Quote di mercato e performance dei costruttori

Tra i gruppi automobilistici, il primato europeo resta al gruppo :contentReference[oaicite:4]{index=4}, che nel novembre 2025 immatricola 299.402 veicoli, con una crescita del 4,1%.

Al secondo posto si colloca :contentReference[oaicite:5]{index=5}. Da gennaio a novembre il gruppo totalizza 1.760.601 immatricolazioni, con un calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La quota di mercato scende dal 15,5% al 14,6%, segnalando una perdita di peso relativo nel contesto europeo.

Prosegue l’espansione dei costruttori cinesi. :contentReference[oaicite:6]{index=6} registra una crescita del 240% nei primi undici mesi del 2025, superando le 110.000 unità. :contentReference[oaicite:7]{index=7} segna un incremento del 39,4%, rafforzando la propria presenza nei segmenti elettrificati.

Di segno opposto l’andamento di :contentReference[oaicite:8]{index=8}, che registra una flessione del 38,8% nello stesso periodo, con 129.024 immatricolazioni contro le oltre 210.000 dell’anno precedente.

Mercati nazionali e distanza dai livelli pre-pandemia

Nel periodo gennaio-novembre 2025, nessuno dei principali mercati dell’Europa Occidentale ha recuperato i volumi pre-pandemici. La situazione più critica riguarda la Francia, che presenta un livello inferiore del 27,2% rispetto al periodo antecedente al 2020. La Germania segue con un calo del 21,4%, mentre l’Italia registra un –20,2%.

Risultano meno penalizzati il Regno Unito, con una contrazione del 13,3%, e soprattutto la Spagna, che limita il divario al 9,3%. Le differenze riflettono politiche nazionali eterogenee, tempi di rinnovo del parco circolante e capacità di assorbire il costo delle nuove tecnologie.

Struttura del mercato e prospettive di medio periodo

I dati del 2025 delineano un mercato automobilistico europeo in trasformazione profonda. La crescita complessiva convive con una riduzione strutturale dei volumi, una rapida ricomposizione tecnologica e tensioni tra obiettivi ambientali e sostenibilità industriale. L’evoluzione del mix di alimentazioni, il ruolo delle ibride e l’ingresso di nuovi attori extraeuropei rappresentano fattori destinati a ridefinire in modo duraturo l’equilibrio del settore.

La capacità del sistema europeo di coniugare transizione energetica, competitività industriale e tenuta occupazionale dipenderà dalla coerenza delle politiche pubbliche e dalla loro applicazione nel tempo, più che dall’andamento congiunturale delle immatricolazioni.