Putin ha un nuovo alleato: la guerra contro gli USA diventa mondiale | L’Italia non può più tirarsi indietro
Giorgia Meloni e Donald Trump (Governo italiano foto) - www.financecue.it
La crescente tensione nei riaccende scenari globali: Mosca ringraziata da Caracas, Washington risponde con forze militari.
Nei palazzi della diplomazia internazionale, spesso ciò che non viene detto conta quanto le dichiarazioni ufficiali. È in questo silenzio che si percepisce il cambiamento di rotta di alcuni attori regionali, pronti a ridefinire le proprie alleanze in base agli equilibri più utili al momento. In questo contesto, il Venezuela torna sotto i riflettori, non per dinamiche interne, ma per un progressivo avvicinamento a una potenza eurasiatica in pieno scontro con l’Occidente.
A rendere il quadro ancora più inquietante è la richiesta, mai confermata ufficialmente ma riportata da fonti affidabili, di assistenza militare diretta da parte del Venezuela alla Russia.
Secondo documenti citati dal Washington Post, Maduro avrebbe scritto personalmente a Putin per ottenere aiuti concreti: revisione dei radar, supporto ai caccia Sukhoi, e persino l’eventuale invio di missili.
Come osservato anche da southofviewnews in un recente post, questo non è solo un episodio isolato. La presenza della portaerei USS Gerald Ford, la più potente della Marina statunitense, nelle acque caraibiche dimostra che Washington non intende restare spettatrice.
Cresce la tensione, ma gli equilibri restano instabili
La guerra in Ucraina ha già trasformato il volto della geopolitica globale. Ora, con Caracas che rafforza i legami con Mosca, il rischio è che si apra un nuovo fronte di confronto tra Russia e Stati Uniti, lontano dall’Europa ma ugualmente carico di implicazioni. Sebbene il Cremlino sembri meno incline a investire militarmente nel continente americano a causa delle proprie difficoltà interne, i legami economici e petroliferi con il Venezuela non si sono mai spezzati.
Mosca mantiene ancora un’influenza diretta sul comparto energetico venezuelano, controllando oltre il 10% della produzione di greggio e possedendo diritti d’esplorazione per miliardi di dollari. È questa rete sotterranea, fatta di petrolio, debiti e strategie comuni, che continua a tenere viva una connessione potenzialmente esplosiva in tempi di conflitto globale.

Il rischio globale e il coinvolgimento italiano
L’alleanza tra Caracas e Mosca, letta in parallelo al conflitto in Ucraina, solleva interrogativi inquietanti per tutto l’Occidente. Se il confronto tra Stati Uniti e Russia dovesse oltrepassare i confini europei, l’Italia, come membro della NATO, non potrebbe restare neutrale. In un ipotetico scenario di guerra estesa, il nostro Paese si troverebbe inevitabilmente al fianco di Washington, impegnato in una coalizione che vede la Russia ormai circondata da più fronti.
Le mosse del governo venezuelano, che ora guarda anche a Cina e Iran per droni e tecnologie militari, indicano una saldatura di interessi contro l’asse atlantico. Una rete multipolare che rischia di alimentare un’escalation senza precedenti, con Caracas come nuovo nodo strategico e la guerra tra Russia e Ucraina sempre più trasformata in un conflitto a carattere globale.
