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Conto corrente bloccato per 60 giorni: l’Agenzia delle Entrate accede e si prende tutto | Appena entra lo stipendio loro prelevano

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni selfie (Facebook foto) - www.financecue.it

Se hai un debito con il fisco, il tuo conto può diventare terreno di caccia dell’Agenzia: ecco cosa succede prima che te ne accorga.

Nel panorama delle tensioni economiche che molte famiglie italiane stanno vivendo, si fa strada una nuova preoccupazione: la gestione del conto corrente può diventare un’arma a doppio taglio. Se da un lato rappresenta uno strumento di sicurezza e gestione quotidiana, dall’altro rischia di trasformarsi in una trappola silenziosa in mano allo Stato. Basta un debito fiscale non saldato perché qualcosa di inaspettato accada.

Negli ultimi mesi, molti cittadini si sono trovati in una condizione surreale: conto bloccato senza preavviso, accesso negato al proprio denaro, e un silenzio istituzionale che pesa più di qualsiasi cartella esattoriale.

In questo scenario, anche lo stipendio può diventare irraggiungibile. Se accreditato in un conto soggetto a blocco, non è più un diritto immediato ma una cifra in transito verso l’Agenzia delle Entrate. Molti si chiedono come sia possibile e, soprattutto, se esista un modo per evitarlo. Le risposte, come spesso accade in materia fiscale, si trovano tra codici e sentenze.

Il punto cruciale non è più solo “pagare o non pagare”, ma quando e come affrontare i propri debiti. Perché, una volta avviata la procedura, la macchina dello Stato non rallenta. Come ha sottolineato il post Instagram dell’avvocato Angelo Greco, l’esecuzione è automatica e senza margini di trattativa. E a quel punto, può essere troppo tardi.

Una sentenza che cambia gli equilibri

La Cassazione ha messo un punto fermo su un meccanismo che riguarda migliaia di contribuenti: se hai debiti fiscali non saldati, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può bloccare il tuo conto corrente per 60 giorni. Il funzionamento è chiaro: viene inviata una comunicazione sia al debitore che alla banca. Da quel momento inizia il conto alla rovescia. Se entro due mesi non viene versato quanto dovuto, la somma presente sul conto viene prelevata e trasferita allo Stato.

Ma la parte più delicata arriva quando sul conto non ci sono fondi sufficienti. Anche in quel caso, il blocco resta attivo: qualsiasi importo che entra – dallo stipendio a un semplice bonifico familiare – non è più nella disponibilità del titolare, ma congelato in vista del prelievo fiscale.

Conto corrente
Conto corrente bloccato (Canva foto) – www.financecue.it

Quello che succede dopo ti toglie ogni libertà

Alla scadenza dei 60 giorni, l’Agenzia prende tutto ciò che trova sul conto, fino a coprire l’ammontare del debito. Non importa se si tratti di denaro per vivere: per il Fisco, quelle somme servono a chiudere i conti in sospeso. E se l’importo non basta? Entra in gioco un secondo livello d’azione: fermo dell’auto, pignoramenti e altre misure esecutive.

Come chiarito dalla Corte, non si tratta di un abuso ma di una procedura legittima, confermata in ogni sua parte. È un messaggio forte: non pagare ha conseguenze reali, rapide e non reversibili. Lo Stato non aspetta più.