L’Unione Europea mette il cappio al collo all’Italia: dopo le bollette tocca alla benzina | Raddoppiano la benzina per farti passare all’elettricità
Il pieno dal benzinaio potrebbe costringerti a scegliere l'auto elettrica? L'aumento dei prezzi lascia senza parole. (Pexels Foto) - financecue.it
Il pieno dal benzinaio potrebbe costringerti a scegliere l’auto elettrica? L’aumento dei prezzi lascia senza parole.
Gli aumenti post pandemia hanno colpito beni di prima necessità, energia, trasporti e servizi. Il prezzo della spesa è salito in modo netto, con rincari su pasta, pane, latte e verdura. I prezzi ritoccati sono legati a inflazione, crisi energetica e interruzioni nella filiera.
Le bollette luce e gas hanno registrato picchi tra il 2022 e il 2023. Gli aumenti post pandemia nel settore energetico hanno spinto famiglie e imprese a cercare tariffe bloccate e fornitori alternativi. Il mercato libero ha mostrato oscillazioni forti. Ogni contratto va verificato prima della scadenza.
I trasporti pubblici e privati hanno subìto rincari su carburanti, biglietti e abbonamenti. Gli aumenti hanno colpito anche il settore auto, con prezzi più alti per manutenzione, assicurazioni e pezzi di ricambio. Le tratte ferroviarie regionali hanno ridotto le agevolazioni.
Affitti e mutui sono aumentati in molte città. La crescita dei prezzi nel settore immobiliare ha ridotto l’accesso alla prima casa. I tassi variabili hanno spinto molte famiglie a rinegoziare. Le banche hanno stretto i criteri di concessione. Cosa succede?
I rincari e lo stipendio
Gli stipendi non hanno seguito lo stesso ritmo dei rincari. Gli aumenti post pandemia hanno portato a una perdita di potere d’acquisto. Molti lavoratori hanno cercato bonus, integrazioni e contratti paralleli. Le famiglie con figli hanno subito pressioni su scuola, mensa e trasporti. Ogni voce di spesa va tracciata e confrontata.
Gli aumenti sono stati registrati da ISTAT, Banca d’Italia e associazioni dei consumatori. I settori più colpiti sono alimentari, energia, trasporti e abitazione. C’è chi potrebbe fare riferimento a scelte europee, ma quanto c’è di vero?

Il caso
Nel 2025 il governo italiano ha annunciato l’allineamento delle accise tra benzina e diesel, con un aumento sul gasolio di circa 1,5 centesimi al litro. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che la misura è stata adottata in una fase di prezzi di mercato depressi, per ridurre il divario fiscale tra i due carburanti. L’intervento ha effetti diretti sul costo del rifornimento per milioni di automobilisti e trasportatori. La notizia arriva da Quattroruote.
Secondo Motori.it, l’aumento delle accise sul diesel è parte di una strategia ambientale richiesta dall’Unione Europea. L’obiettivo è penalizzare i carburanti più inquinanti e incentivare il passaggio a veicoli elettrici o a basse emissioni. La riforma fiscale sui carburanti rientra nel piano di armonizzazione europea e nella transizione ecologica.
