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Firmare la rinuncia non basta più: ti costringono ad accollarti i debiti e l’eredità | Una trappola nel codice civile

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Tasse sull'eredità (Canva foto) - www.financecue.it

La verità nascosta dietro la rinuncia all’eredità: non sempre basta dire “non accetto”, ecco tutto ciò che devi sapere.

Per chiunque abbia vissuto un lutto, l’ultima cosa a cui si vuole pensare sono i documenti, le pratiche e le scadenze. Eppure, in certe situazioni, proprio quelle carte che firmiamo per lasciarci tutto alle spalle possono diventare un problema. Rinunciare a un’eredità non è sempre la garanzia che immaginiamo, soprattutto quando ci sono di mezzo debiti o patrimoni poco chiari.

Il pensiero comune è semplice: “Non voglio nulla, quindi non mi riguarda più”. Ma la legge, a volte, ha meccanismi più contorti di quanto si possa immaginare. Un errore di valutazione, una firma data con leggerezza, o anche solo il mancato rispetto di una scadenza, possono esporre a rischi inaspettati. E chi crede di essere al sicuro, potrebbe trovarsi a rispondere di ciò che aveva esplicitamente rifiutato.

In particolare, tutto ruota intorno a un passaggio che in pochi conoscono: l’inventario. Non basta dire “no” per davvero. Serve agire nel modo corretto e nei tempi giusti. Altrimenti, l’effetto della rinuncia potrebbe svanire. E a quel punto, anche senza volerlo, ci si ritrova dentro una situazione da cui è difficile uscire.

Questo tema è tornato di attualità anche grazie ai social. In un video su Instagram, l’avvocato Angelo Greco ha parlato di una vera e propria trappola nel codice civile. Secondo lui, “firmare la rinuncia non basta più”. E non è una provocazione: il rischio è concreto, soprattutto per chi non conosce bene i passaggi da seguire.

Quando la rinuncia non basta davvero

Come spiega proprio Angelo Greco nel suo post, chi vuole rifiutare un’eredità non deve solo dirlo, ma anche tare molto attento a non commettere azioni che la legge considera come accettazione. Un esempio? Se si toccano i beni del defunto, anche solo per venderli o amministrarli, si può essere considerati eredi a tutti gli effetti, con tutti i debiti annessi.

Ma non finisce qui. Anche il mancato rispetto dei tempi previsti per fare l’inventario può trasformare la rinuncia in un’accettazione implicita. Se si salta questo passaggio o lo si fa troppo tardi, si perde ogni tutela. E in quel caso, i creditori possono bussare alla porta, chiedendo il conto direttamente agli ex futuri eredi.

Eredità
Tasse eredità (Canva foto) – www.financecue.it

La trappola nascosta nel codice civile

La legge, in teoria, tutela chi accetta un’eredità con “beneficio d’inventario”: un modo per dire “sì, ma solo fino a un certo punto”. Tuttavia, chi non segue questa strada e si limita a una rinuncia formale, rischia comunque grosso. Basta una disattenzione per ritrovarsi dentro un vortice legale da cui è difficile uscire.

In pratica, può succedere che una persona, pur avendo rinunciato all’eredità, venga chiamata a rispondere di alcuni debiti se non ha fatto tutto secondo le regole. Ecco perché, prima di firmare qualsiasi cosa, è fondamentale sapere cosa si sta facendo, magari con l’aiuto di un esperto. Altrimenti, l’eredità che si voleva evitare potrebbe tornare a farsi sentire… con gli interessi.