“Qualcuno purtroppo morirà”: anche i giovani a rischio dopo il vaccino | Non hanno considerato i rischi e ora paghiamo le conseguenze

Una nuova voce di corridoio serpeggia tra i social sul Covid. Cosa è successo? (Pexels Foto) - financecue.it
Una nuova voce di corridoio serpeggia tra i social sul Covid. Cosa è successo? Ecco un caso che potrebbe lasciare senza parole.
La variante Stratus (XFG) è oggi predominante in Italia. È più immunoevasiva delle precedenti Omicron, con sintomi lievi ma diffusione rapida. I casi settimanali sono saliti a 4256, con incidenza di 7 ogni 100 mila abitanti.
Il richiamo per i vaccini Covid 2025-26 è stato avviato con il nuovo protocollo adattato alla variante Stratus. È raccomandato per over 60, fragili, operatori sanitari e donne in gravidanza. La co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale è possibile.
I sintomi del Covid sono cambiati. Faringodinia, ostruzione nasale, dolori muscolari e cefalea sono i più frequenti. La febbre è meno comune, ma il rischio di complicanze resta alto per anziani e immunodepressi. Il virus non è più emergenza: è routine clinica.
Gli aumenti sulla spesa pubblica per la campagna vaccinale 2025-26 sono già visibili. Il Comirnaty è stato distribuito alle Regioni, con priorità agli ospiti RSA e ai soggetti con immunodeficienza. Il Ministero ha chiesto collaborazione a medici, pediatri e farmacie. Cosa succede?
Il Covid oggi
Nel 2025, il virus Sars-CoV-2 continua a circolare con intensità crescente. La variante Stratus è dominante, con oltre 4200 casi settimanali e un indice Rt pari a 1,11. I sintomi sono lievi ma diffusi: mal di gola, naso chiuso, stanchezza, dolori muscolari. Per le persone fragili, il rischio di complicanze resta alto.
Il richiamo per i vaccini Covid è stato avviato. È raccomandato per over 60, operatori sanitari, donne in gravidanza e soggetti immunodepressi. La co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale è autorizzata. Il virus non è scomparso, ma ora si può gestire.
Il caso
“Soltanto una ragazza che muore, una soltanto, sapendo che gli si poteva dare come seconda dose RNA… io mi sentirei molto più confident a suggerire per motivi di sicurezza” spiega Sergio Abrignani, immunologo, nella riunione del CTS. Secondo quanto riportato da Cityrumors, che riprende da La Verità dello scorso agosto, durante una riunione riservata del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) alcuni membri avrebbero espresso forti dubbi sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca a soggetti giovani. Parliamo del 2021.
Il materiale, acquisito dalla Procura di Genova e dai NAS, include verbali e registrazioni che mostrano come la consapevolezza dei rischi potrebbe essere stata già presente all’interno del CTS, ma non tradotta in decisioni operative. Si fa riferimento al caso di una ragazza deceduta, per la quale sarebbe stato possibile somministrare una seconda dose mRNA. Le dichiarazioni interne, mai rese pubbliche all’epoca, potrebbero evidenziare divergenze tra gli esperti. Il caso è ora al vaglio della magistratura.