È la tassa più evasa d’Italia: non la paga nessuno, ma alla fine arriva un conto salatissimo | Per pagare dovrai venderti casa

Giorgia Meloni (screenshot @giorgiameloni/Instagram) - financecue.it
C’è una tassa che sarebbe la più evasa dagli italiani: in pochissimi la pagherebbero, ma perché? Le conseguenze lasciano senza parole.
Il ricorso tributario è lo strumento con cui il soggetto passivo impugna un atto dell’amministrazione finanziaria. L’avviso di accertamento, la cartella esattoriale o il provvedimento di diniego possono essere contestati entro sessanta giorni dalla notifica. La Commissione Tributaria Provinciale è il primo grado di giudizio.
La difesa tecnica è obbligatoria per ricorsi superiori a 3.000 euro. Il contribuente può farsi assistere da avvocati, commercialisti o consulenti abilitati. Il ricorso deve contenere l’atto impugnato, i motivi di contestazione e la documentazione probatoria. Le leggi sul processo tributario impongono il rispetto del contraddittorio.
L’evasione fiscale è oggetto di accertamento tributario. L’amministrazione può ricostruire il reddito presunto con il redditometro o l’accertamento sintetico. Il contribuente ha diritto di contestare le presunzioni. Il ricorso è uno strumento di riequilibrio.
Il secondo grado di giudizio si svolge davanti alla Commissione Tributaria Regionale. Le parti possono proporre appello contro la sentenza di primo grado. In caso di soccombenza definitiva, è possibile ricorrere in Cassazione per motivi di legittimità. Le leggi sul contenzioso tributario regolano tempi, notifiche e sospensioni. Come funziona?
Come funziona in tribunale
Il processo tributario è documentale e si basa sulla valutazione degli atti. Il contribuente può chiedere la sospensione dell’atto impugnato se dimostra un danno grave e irreparabile. Le leggi sull’accertamento fiscale prevedono che l’amministrazione motivi ogni atto con elementi concreti. In caso di evasione d’imposta, l’onere della prova si ribalta.
Le leggi sulla trasparenza impongono all’amministrazione di agire con coerenza e proporzionalità. Il contribuente che riceve un avviso di accertamento può impugnare l’atto se ritiene violato il principio di capacità contributiva. Dove l’evasione fiscale colpisce di più?
Gli ultimi dati
Secondo la Relazione sull’evasione fiscale e contributiva pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel settembre 2025, l’IRPEF da lavoro autonomo è la componente più evasa del sistema tributario italiano. Il tax gap stimato supera i 32 miliardi di euro, con una propensione all’evasione che sfiora il 68%. La causa è strutturale: i redditi da lavoro autonomo non sono soggetti a ritenuta alla fonte, a differenza di quelli da lavoro dipendente.
L’evasione è concentrata in settori ad alta frammentazione e basso tracciamento, come edilizia, consulenza informale, commercio al dettaglio e servizi alla persona. Le compensazioni indebite, le false fatturazioni e l’uso distorto dei regimi agevolati aggravano il divario tra reddito reale e reddito dichiarato. Il sistema di accertamento tributario non riesce ancora a colmare questa distanza. Il MEF sottolinea la necessità di riforme strutturali, maggiore digitalizzazione e tracciabilità per ridurre l’evasione.