Questo inverno meglio morirsi di freddo: nuova tassa “Casa calda” | È l’Europa a pretendere i nostri soldi

L'Europa e il governo italiano potrebbero imporre una nuova tassa sui consumi per il riscaldamento? Ecco quanto c'è di vero. (screenshot Palazzo Chigi/YouTube) - financecue.it
L’Europa e il governo italiano potrebbero imporre una nuova tassa sui consumi per il riscaldamento? Ecco quanto c’è di vero.
La bolletta energetica ha voci invisibili ma strutturali, come gli oneri di rete. Questi costi coprono la manutenzione, l’ammodernamento e la gestione delle infrastrutture che trasportano energia. La tariffa di trasporto è applicata a tutti gli utenti e garantisce la continuità del servizio.
I servizi di distribuzione sono regolati da ARERA e comprendono interventi tecnici, monitoraggio e riparazioni. Ogni gestore di rete è responsabile della qualità e sicurezza del flusso energetico. La tariffa di misura, presente in bolletta, copre i costi per la lettura e gestione dei contatori.
La manutenzione delle reti è nei costi fissi. Anche in assenza di consumo, il cliente paga per l’accesso all’infrastruttura. Le delibere ARERA aggiornano le componenti tariffarie, ma essere informati non basta.
I costi di manutenzione non sono negoziabili nel mercato libero. Anche cambiando fornitore, il cliente continua a pagare le stesse tariffe di rete, stabilite a livello nazionale. Questi costi garantiscono la resilienza del sistema e la gestione delle emergenze, come guasti o interruzioni programmate. Così non potresti riuscire a risparmiare?
Come funziona
I costi di manutenzione delle reti di distribuzione sono una quota fissa. La tariffa di trasporto e la tariffa di misura sono stabilite da ARERA e applicate a tutti. Queste componenti finanziano interventi tecnici, aggiornamenti infrastrutturali e servizi accessori.
Anche in caso di riduzione dei consumi, il cliente continua a contribuire al bilancio energetico nazionale. Le delibere periodiche ridefiniscono gli importi, tenendo conto dell’inflazione e degli investimenti. La trasparenza di queste voci è garantita dal frontespizio unificato, obbligatorio per tutti i fornitori. Cosa succede?
Si riesce a risparmiare?
Startmag analizza l’introduzione del sistema ETS2, un meccanismo europeo che impone nuove tasse su caldaie e benzina per ridurre le emissioni di CO₂. Il provvedimento, previsto per il 2027, obbliga i fornitori di combustibili fossili ad acquistare quote di emissione, e a scaricare i costi sui consumatori finali. Secondo le stime, il riscaldamento domestico potrebbe subire rincari fino al 41%, mentre il prezzo della benzina aumenterebbe di circa 17 centesimi al litro.
Il fondo sociale per il clima, pensato per mitigare gli effetti sulle famiglie vulnerabili, è ritenuto insufficiente. La tassa non sarà visibile in bolletta o al distributore, ma fa parte dei costi. Per riuscire a risparmiare potrebbe essere utile dire addio alla vecchia caldaia per strumenti più sostenibili, come le pompe di calore.