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La fetta più grande se la prende lo Stato: pagate le tasse ti resta la miseria | Un vero e proprio furto legalizzato

Uomo disperato

Le tasse sembrano non finire mai per gli italiani, soprattutto per questa categoria: di quale parliamo? (Pexels Foto) - financecue.it

Le tasse sembrano non finire mai per gli italiani, soprattutto per questa categoria: di quale parliamo? Svela il mistero ora!

In Italia, il peso fiscale è percepito come eccessivo da gran parte dei cittadini. Imprese e partite IVA lamentano una pressione tributaria che ostacola la crescita, l’assunzione e l’innovazione. Il pensiero comune è che il sistema fiscale non premia il merito, ma penalizza chi produce e investe.

La tassazione alta è un problema per la competitività. Molti imprenditori scelgono di delocalizzare o ridurre l’attività per evitare costi insostenibili. Le partite IVA si trovano schiacciate tra contributi previdenziali, IVA, IRPEF e imposte locali, con margini di guadagno sempre più ridotti.

Il pensiero degli italiani è chiaro: troppe tasse, pochi servizi. La percezione diffusa è che lo Stato chiede molto e restituisce poco. Sanità, trasporti e giustizia soffrono carenze strutturali, mentre il carico fiscale resta tra i più alti d’Europa.

La burocrazia fiscale è un altro ostacolo. Adempimenti complessi, scadenze ravvicinate e normative in continua evoluzione rendono difficile pianificare. Molti professionisti investono più tempo nella gestione tributaria che nello sviluppo del lavoro. Cosa succede?

La tassazione in Italia

La tassazione italiana è tra le più alte dell’Unione Europea, con un cuneo fiscale che supera il 45%. Questo scoraggia l’assunzione e limita la crescita delle imprese. Le partite IVA vivono una condizione di instabilità: costi fissi alti, scarsa protezione sociale e continui cambi normativi

Molti giovani evitano di aprire attività autonome per timore di non riuscire a sostenere il carico tributario. La pressione fiscale diventa così un freno strutturale allo sviluppo economico e alla valorizzazione delle competenze professionali.

Tasse
Tasse da pagare (Pexels Foto) – financecue.it

L’addio al forfettario

Secondo Regime-Forfettario.it, il superamento della soglia di 85 mila euro di ricavi o compensi non comporta l’uscita immediata dal regime agevolato: si resta nel forfettario fino alla fine dell’anno, e si passa al regime ordinario solo l’anno successivo. Se si superano i 100 mila euro, l’uscita è immediata, con applicazione retroattiva dell’IVA e delle regole ordinarie.

Questo passaggio può comportare una tassazione complessiva superiore al 50%, con IRPEF a scaglioni, contributi previdenziali, IVA e addizionali locali. Per molti professionisti, questo salto fiscale è percepito come penalizzante. Il pensiero diffuso tra le partite IVA è che il sistema fiscale italiano punisce chi supera la soglia, invece di premiare chi produce valore. La soglia degli 85 mila euro, pur ampliata rispetto agli anni precedenti, resta un limite psicologico e operativo per chi lavora in autonomia. Se ti trovi in questa situazione, affidati a un commercialista.