L’INPS è collassato: troppi bonus e troppe pensioni da pagare | La situazione è diventerà ingestibile

INPS logo (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Troppi bonus mettono in luce tensioni sull’INPS, ma il collasso totale è imminente: non riesce più a reggere le troppe richieste.
In Italia il tema delle pensioni è sempre al centro del dibattito pubblico. Ogni anno si discute di sostenibilità, di bilanci e di come far fronte all’aumento delle richieste. Non sorprende, quindi, che quando l’INPS si trova a gestire nuovi strumenti di sostegno, l’attenzione dei cittadini e dei media diventi immediata e spesso molto critica.
A queste preoccupazioni si aggiunge la sensazione diffusa che la macchina burocratica non sia pronta a sopportare il peso di tutte le domande. Il malfunzionamento di un portale online, infatti, può trasformarsi rapidamente in un simbolo di inefficienza, alimentando il sospetto che dietro ai problemi tecnici ci sia qualcosa di più profondo.
Negli ultimi giorni, proprio questa percezione ha preso forma. Decine di utenti hanno raccontato sui social di non riuscire a completare la procedura per un nuovo bonus, denunciando rallentamenti e schermate bloccate. Secondo molti, si tratterebbe di una piattaforma incapace di sostenere il flusso di accessi concentrati in poche ore.
Come racconta un post Instagram di Fanpage, in tanti hanno parlato di sito “andato in tilt”, descrivendo l’impossibilità di inviare la domanda e la frustrazione per un’occasione che rischiava di sfumare. Dall’altra parte, l’INPS ha smentito l’esistenza di un vero collasso, ridimensionando le segnalazioni e parlando piuttosto di problemi sporadici.
Il bonus psicologo e le aspettative dei cittadini
Il bonus psicologo 2025 rappresenta una misura molto attesa, pensata per offrire un sostegno economico a chi desidera intraprendere un percorso di terapia. A seconda del reddito ISEE, il contributo varia da 500 fino a 1.500 euro, con un tetto massimo di 50 euro a seduta. Uno strumento che, almeno nelle intenzioni, vuole rendere l’accesso più equo e diffuso.
Proprio perché atteso da migliaia di persone, il giorno di apertura delle domande si è trasformato in un vero click day. L’entusiasmo si è però presto scontrato con la difficoltà di entrare nel sito INPS e di portare a termine la richiesta. Molti hanno descritto schermate di errore e procedure interrotte, aumentando la delusione e la paura di restare esclusi.
La polemica tra malfunzionamenti e smentite
La protesta online si è diffusa rapidamente: “Non riesco nemmeno ad accedere alla mia area riservata”, scrivono alcuni. “Il sito non carica, come faccio a non perdere il bonus?”, rilanciano altri. Queste voci hanno dato l’impressione di un blocco totale, interpretato da molti come segnale di un sistema già al limite.
L’INPS, però, ha risposto con fermezza, negando che ci sia stato un vero collasso. Secondo l’ente, i servizi sarebbero rimasti attivi e disponibili, anche se con possibili rallentamenti dovuti al numero eccezionale di accessi. Resta il fatto che il malumore dei cittadini mostra quanto fragile sia il rapporto di fiducia tra utenti e istituzioni digitali.