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Tasse, tasse e ancora tasse: lo Stato spreme fino all’osso i cittadini | Dovrai pagare anche l’aria che respiri

Agenzia delle entrate

Le tasse attraversano tutta la vita dei contribuenti, ma cosa sta succedendo e quante volte si pagano? (screenshot Agenzia delle Entrate/YouTube) - managementcue.it

Le tasse attraversano tutta la vita dei contribuenti, ma cosa sta succedendo e quante volte si pagano? Ecco cosa c’è dietro.

La pressione fiscale in Italia è tra le più alte d’Europa. Imprese e cittadini affrontano un carico tributario che incide sul reddito disponibile. Tra imposte dirette, indirette e contributi previdenziali, il peso supera il 40%.

Le aziende italiane subiscono una pressione fiscale che ostacola competitività e innovazione. Oneri burocratici e tasse alte riducono la liquidità, scoraggiano l’assunzione e rallentano l’espansione. Molte imprese faticano a sopravvivere, mentre altre scelgono di delocalizzare o operare in nero.

Per i lavoratori dipendenti e autonomi, la pressione fiscale si traduce in stipendi netti ridotti e difficoltà a risparmiare. Le imposte sul reddito, l’IVA e le accise colpiscono anche i consumi quotidiani.

Alcuni settori godono di agevolazioni, mentre altri sono sovraccaricati. L’evasione fiscale resta un problema strutturale, e alimenta la sfiducia nel sistema. Chi paga in regola si sente penalizzato, mentre chi evade non subisce conseguenze proporzionate. Quante volte paghi le tasse?

Le conseguenze delle tasse

Una pressione fiscale eccessiva ha conseguenze dirette sull’economia e sul tessuto sociale. Riduce il potere d’acquisto, frena la domanda interna e scoraggia l’iniziativa imprenditoriale. I giovani faticano ad avviare attività, mentre le famiglie rinunciano a spese importanti.

La percezione di uno Stato esigente ma inefficiente alimenta disillusione e sfiducia. In questo contesto, la fiscalità non viene vissuta come strumento di equità, ma come ostacolo. Per invertire la tendenza, servono riforme strutturali che semplificano il sistema. Come funziona la pressione fiscale in Italia?

Ufficio pubblico
Ufficio per reglare la posizione con il Fisco (Canva Foto) – financecue.it

La pressione fiscale

Nel 2025, la pressione fiscale in Italia resta alta e articolata, con un sistema che coinvolge imposte dirette, indirette, contributi previdenziali e tasse locali. Secondo l’analisi pubblicata da Finanza.com, l’IRPEF mantiene tre aliquote: 23% fino a 28 mila euro, 35% fino a 50 mila euro e 43% oltre alla soglia. L’IRES, imposta sul reddito delle società, è oggetto di revisione, mentre l’IVA resta strutturata su tre livelli: 4%, 10% e 22%, a seconda della tipologia di beni e servizi.

Tra le imposte indirette ci sono quelle di registro, successione, donazione e le accise. I contributi previdenziali continuano a gravare su lavoratori e imprese, mentre le tasse locali includono IMU, TARI e le addizionali comunali e regionali. La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune novità: una decurtazione automatica di 260 euro per redditi superiori ai 50 mila euro e un aumento della detraibilità delle spese scolastiche fino a 1000 euro.