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Bunker antiatomici sotto i condomini: l’Italia si prepara alla guerra nucleare | Tutto a spese dei cittadini

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Bunker in Italia (Canva foto) - www.financecue.it

L’Italia muove i primi passi verso rifugi antiatomici: nasce un bunker sotto un condominio di pregio, scopri i dettagli.

In un’epoca segnata da conflitti che sembrano non trovare una tregua, cresce l’attenzione verso forme di protezione estrema. Le immagini della guerra in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente riaccendono scenari che l’Europa aveva relegato ai libri di storia. E così, anche in Italia, tornano attuali termini come “rifugio” e “bunker”, parole che evocano paure profonde e desiderio di sicurezza.

Le cronache recenti raccontano di Paesi che da tempo hanno integrato i rifugi nelle loro città, rendendoli parte della quotidianità. In Svizzera, ad esempio, ogni cittadino ha accesso a un posto in caso di emergenza, mentre in Finlandia le strutture sotterranee sono diffuse e operative. Da noi, invece, il patrimonio ereditato dalla Guerra Fredda è spesso abbandonato o non aggiornato, un segnale della distanza che ancora ci separa da questi modelli.

È in questo contesto che Torino diventa il centro di un esperimento inedito. Un ex caveau bancario viene trasformato in qualcosa che non serve più a custodire denaro, ma vite umane. L’idea è tanto suggestiva quanto controversa: spazi blindati che offrono protezione da minacce radioattive, chimiche e biologiche, all’interno di un condominio elegante nel cuore della città.

Il progetto è stato mostrato in un post Instagram di Sky Tg24 con la scritta: “Torino, il primo bunker antiatomico in un condominio italiano”. Le immagini raccontano un luogo pensato per pochi, un rifugio esclusivo che solleva subito domande sul suo reale significato: è un segnale di un’Italia che si prepara o solo un’operazione immobiliare di lusso?

Un caveau trasformato in rifugio

Il bunker sorgerà sotto l’ex sede del Banco di Napoli, all’angolo tra via Alfieri e via Arsenale. Qui il gruppo Vertico, specializzato nella riqualificazione di immobili di pregio, ha deciso di mantenere le imponenti mura in cemento armato del caveau, rinforzandole con porte antiradiazione e impianti di filtraggio avanzati. La scelta di un luogo già blindato non è casuale: l’architettura originaria offre una base ideale per la riconversione in rifugio.

Gli spazi saranno dotati di sistemi di ventilazione con filtri a carboni attivi, autonomia idrica ed elettrica per circa un mese, camere da letto, aree comuni e connessione internet. Si tratta di un rifugio progettato per ospitare una dozzina di persone, garantendo non solo sopravvivenza, ma anche una certa qualità della vita. Un dettaglio che lo distingue dai vecchi rifugi spartani, spesso ridotti a spazi angusti e privi di comfort.

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Bunker in Italia (Canva foto) – www.financecue.it

Tra esclusività e interrogativi

Dietro l’innovazione, però, emergono questioni che non possono essere ignorate. I prezzi degli appartamenti collegati al bunker partono da 4.000 fino a 6.500 euro al metro quadro: cifre che lo rendono accessibile solo a una fascia molto ristretta della popolazione. È evidente che non si tratta di un piano di protezione civile nazionale, ma di un’opportunità riservata a chi dispone di mezzi significativi.

Per questo l’affermazione secondo cui “tutto sarebbe a spese dei cittadini” appare imprecisa. Al momento non esistono iniziative statali che prevedano bunker sotto i condomini italiani come dotazione collettiva. Quello di Torino resta un progetto privato, simbolico più che sistemico, che accende il dibattito su quanto l’Italia sia davvero pronta ad affrontare scenari estremi e chi, in concreto, potrà beneficiare di simili strutture.