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Dopo i gruppi anche le challenge social: questa volta però le vittime sono minorenni | Migliaia le foto divulgate online senza consenso

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Minore con lo smartphone (Canva Foto) - financecue.it

I gruppi sui social potrebbero lasciare senza parole. Le vittime potrebbero non essere consapevoli. Cosa sta succedendo.

Il gruppo Facebook Mia Moglie è stato chiuso da Meta ad agosto 2025 dopo migliaia di segnalazioni. Al suo interno, uomini condividevano foto intime di mogli, fidanzate e figlie senza consenso. Le immagini erano accompagnate da commenti sessisti e offensivi, in violazione delle policy di Facebook.

Nonostante la chiusura del gruppo originale, è nato un altro gruppo chiuso con oltre 8800 iscritti. I contenuti espliciti sono ora scambiati in privato, su Messenger e Telegram. Cosa sta accadendo?

Secondo Rivista Studio, la moderazione automatica dei contenuti da parte dell’intelligenza artificiale ha reso difficile intercettare questi gruppi. Le immagini non sono esplicite, e i commenti violenti sfuggono ai filtri. La complicità sociale e la cultura del possesso alimentano il fenomeno.

La Procura di Roma ha avviato una maxi inchiesta per revenge porn e diffusione non consensuale di immagini. Anche a Genova sono partite le prime denunce. Le vittime hanno consegnato screenshot alla Polizia Postale, che sta cercando di identificare gli autori e i commentatori.

Cosa è successo

Dopo la chiusura del gruppo Mia Moglie, i contenuti più espliciti si sono spostati su canali privati. Secondo Affaritaliani, gli utenti si scambiano foto su Telegram e Messenger, fingendosi donne per attirare interazioni. I profili femminili potrebbero generati con intelligenza artificiale.

Le immagini pubblicate riguardano ex fidanzate, colleghe, figlie, tutte esposte senza consenso. Il gruppo è diventato un mercato nascosto, dove il corpo femminile viene mercificato e commentato con disprezzo. La moderazione è aggirata, e la violenza digitale si evolve. Un altro caso potrebbe lasciare senza parole.

Bambina smartphone
Bambina con il cellulare (Canva Foto) – financecue.it

Un altro caso

In un video pubblicato come post sul profilo Instagram @giuseppecroari, l’avvocato Giuseppe Croari parla di un nuovo gruppo online. L’avvocato rivela: “Avete visto tran che sta spopolando tra i ragazzini? Posto il mio ragazzo fino a quando non lo scopre oppure posto la mia amica fino a quando non se ne rende conto“. Potrebbe essere una challenge, cioè una sfida sui social.

Sono video che sono andati virali che riprendono persone che magari si appartavano per fare i propri bisogni o c’era la persona struccata che parlava del proprio Capite che da questo punto di vista le violazioni possono riguardare non soltanto i dati personali, il diritto all’immagine, tutta la parte che riguarda la riservatezzaspiega l’avvocato, “ma anche un vero proprio tradimento della confidenzialità stessa nelle informazioni che vengono divulgate”. Il professionista conclude: “Anche qui il principio lo stesso, si diffondono immagini di qualcuno senza averne consenso“.