Se critichi lo Stato finisci in galera: basta un post sui social o un semplice adesivo | Vengono a prenderti a casa e ti mettono in manette

Giorgia Meloni (screenshot Giorgia Meloni News/YouTube) - financecue.it
Una critica potrebbe costare caro? Tra i social gira una voce di corridoio e stiamo per verificare se è reale.
Le normative cambiano di continuo e in tantissimi potrebbero non riuscire a stare dietro a tutte le proposte di legge e alle approvazioni di bonus, anche quando seguono i telegiornali in televisione.
Ci sono dei bonus che sono rinnovati con delle novità. Il bonus psicologo è stato rinnovato, come rivela Altroconsumo, ma l’importo cambia in base alla fascia di reddito. In questi giorni si parla anche della Carta dedicata a Te, il cui importo potrebbe essere ricaricato.
I requisiti devono rimanere gli stessi e chi ha già la carta vedrà l’importo ricaricato solo se è ancora nelle stesse condizioni secondo i nuovi documenti. Anche il taglio del cuneo fiscale ha subìto piccoli cambiamenti.
Il bonus entra sempre in busta paga, ma ci sono dei meccanismi che permettono di dire addio al vecchio bonus Renzi. Tra le tante leggi, c’è qualcuna che potrebbe essere sfuggita a un occhio attento. Di cosa stiamo parlando?
Come si scrive un bonus
Prima che un bonus diventa effettivo, cioè puoi richiederlo, sono necessari diversi passaggi parlamentari. Prima di tutto, qualcuno deve proporre la legge e metterla sul tavolo della commissione preposta. Poi, la Commissione, se approva il testo, la passa alla discussione parlamentare.
Dopo i cambiamenti approvati tra Camera e Senato, si decide se ci sono le coperture o meno e quanti soldi mettere a disposizione. Infine, si passa all’approvazione definitiva in Legge di Bilancio. Servono poi i decreti attuativi per spiegare come richiedere il bonus. Qual è la voce che si sta diffondendo in queste ore?
Il caso
Il 4 agosto 2025, Fanpage ha riportato la presentazione di una proposta di legge per la definizione operativa di antisemitismo formulata dall’IHRA. Tale definizione include, tra le varie espressioni, anche alcune critiche rivolte allo Stato di Israele, se considerate discriminatorie. Secondo il testo, le istituzioni italiane dovrebbero collaborare per individuare e contrastare ogni atto che rientra in questa definizione, anche se non rivolto contro persone o comunità ebraiche. Le opposizioni hanno espresso forte preoccupazione.
Il disegno di legge è stato incardinato in Commissione Affari Costituzionali del Senato, ma non risulta calendarizzato per la discussione in Aula. Alcuni giuristi e associazioni civili hanno sollevato dubbi sulla compatibilità del testo con i principi costituzionali, ma per ora parliamo di una proposta che è ancora sul tavolo della Commissione e non si sa quando verrà discussa nella sua primissima fase.