La guerra arriva alle porte dell’Italia: il governo lancia l’appello agli ospedali | Ecco la data ufficiale dell’inizio del terzo conflitto mondiale

La guerra sta per arrivare anche vicino all’Europa? Ecco quali sono le ultime notizie e una dichiarazione che lascia senza parole.

La guerra in Ucraina ha vissuto una nuova escalation. La Russia ha lanciato il più massiccio attacco dall’inizio del conflitto, con 8 regioni colpite con oltre 800 droni e 13 missili, incluso il palazzo del governo a Kiev.

Il presidente ucraino Zelensky ha respinto l’invito di Putin a recarsi a Mosca. L’Ucraina rafforza la produzione interna di armamenti e riceve supporto da 26 Paesi europei, impegnati a garantire sicurezza e difesa.

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea intensificano le sanzioni contro Mosca. Il presidente Trump ha annunciato una seconda fase di misure economiche e diplomatiche per costringere Putin al dialogo. La Russia continua a rifiutare ogni proposta di cessate il fuoco.

Le infrastrutture ucraine sono sotto pressione: centrali elettriche, ospedali e scuole sono stati colpiti. A Zaporizhzhia, un raid ha distrutto un asilo e ferito quattro civili. Cosa succede e quali sono le ultime notizie?

Cosa succede in Europa

La guerra in Ucraina ha avuto un impatto profondo sulla stabilità europea. I Paesi dell’Unione si sono divisi tra chi sostiene l’invio di truppe e chi preferisce contributi logistici e finanziari. Al vertice di Parigi, 26 nazioni hanno promesso garanzie di sicurezza per Kiev, ma con modalità diverse.

L’Italia ha escluso l’invio di soldati, con monitoraggio e formazione fuori dai confini ucraini. La Germania resta cauta, mentre Francia e Polonia spingono per un coinvolgimento più diretto. La pressione diplomatica su Mosca aumenta, ma l’Europa teme ripercussioni economiche e nuove crisi energetiche.

La decisione

Secondo quanto riportato da SkyTG24, la Francia si sta preparando a uno scenario di guerra su larga scala, con ospedali civili pronti ad accogliere un afflusso significativo di soldati feriti provenienti da zone di conflitto in Europa. Una circolare del Ministero della Salute francese, in collaborazione con il Ministero della Difesa, ha richiesto alle agenzie sanitarie regionali di predisporre strutture di smistamento e ricovero. Questi centri dovranno orientare i militari verso gli ospedali più vicini e adatti, oppure organizzare il rimpatrio una volta stabilizzati.

A livello nazionale, il piano prevede la capacità di ricoverare fino a 100 pazienti al giorno per 60 giorni consecutivi, con picchi di emergenza che potrebbero raggiungere 250 ricoveri giornalieri per tre giorni di fila. La creazione di stock strategici e la pianificazione preventiva sono considerate responsabilità fondamentali delle amministrazioni centrali. Al momento la Francia ha preso questa decisione per il suo Paese e non c’è una decisione europea in merito. La notizia è stata ripresa e commentata anche nel video pubblicato come post sul profilo Instagram @raffirasty lo scorso 5 settembre.