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Lo Stato si arricchisce alle nostre spalle: prezzi aumentati al supermercato e tasse più alte | E chi ci rimette siamo sempre noi

Prezzi

Aumento dei prezzi spesa supermercato (Canva foto) - www.financecue.it

Aumentano i prezzi nei supermercati e a guadagnarci è sempre lo Stato: i meccanismi nascosti dell’inflazione.

Tra le corsie del supermercato si avverte una sensazione di stanchezza crescente: ogni prodotto costa di più e lo scontrino finale sembra allungarsi a dismisura. Non si tratta soltanto di un’impressione, ma di una realtà che svuota il portafoglio e alimenta la convinzione che, ancora una volta, siano i cittadini a rimetterci.

Il disagio non nasce da un singolo evento, ma dall’accumularsi di rincari che incidono giorno dopo giorno. La vita quotidiana si fa più cara mentre la retribuzione non basta più a mantenere lo stesso tenore. In questo squilibrio si insinua il dubbio che a beneficiarne non siano i consumatori, ma qualcun altro.

Molti avvertono il paradosso di un sistema che sembra arricchire lo Stato proprio mentre i cittadini perdono terreno. Il costo della vita aumenta, i risparmi diminuiscono e allo stesso tempo le entrate fiscali non cedono. Ogni spesa quotidiana si trasforma così in un meccanismo che alimenta un circolo vizioso difficile da spezzare.

L’Italia guadagna mentre noi perdiamo”, ricorda il post di veritas_web, sintetizzando il sentimento diffuso di ingiustizia. Dietro questa frase ci sono numeri e regole precise, che mostrano come i rincari non siano solo un ostacolo per le famiglie ma anche un’opportunità di guadagno per lo Stato.

Un’inflazione che pesa due volte

Quando i beni costano di più, non sono soltanto i consumatori a rimetterci. L’aumento dei prezzi fa crescere automaticamente anche l’Iva, che essendo calcolata in percentuale sul prezzo finale porta nelle casse pubbliche somme maggiori senza bisogno di nuove leggi o aliquote più alte. Una dinamica invisibile, che trasforma la spesa quotidiana in una fonte aggiuntiva di entrate per lo Stato.

A questo si aggiunge il cosiddetto fiscal drag, un meccanismo meno conosciuto ma altrettanto incisivo. Se gli stipendi aumentano solo in termini nominali, i lavoratori rischiano di finire in scaglioni fiscali superiori e pagare quindi più tasse, pur non avendo un reale miglioramento del proprio potere d’acquisto. Una beffa che rende ancora più pesante l’effetto dell’inflazione.

Supermercato
Spesa al supermercato prezzi in aumento (Canva foto) – www.financecue.it

I numeri che svelano il vero guadagno

Le analisi di Banca d’Italia, BCE e OCSE confermano che questi fenomeni spiegano perché durante l’inflazione lo Stato riesca a incassare di più senza toccare le aliquote. I rincari e il fiscal drag agiscono insieme, creando un incremento di gettito che non nasce da nuove tasse ma dalla stessa dinamica economica che impoverisce i cittadini.

Il risultato è un quadro chiaro: da una parte le famiglie che faticano a tenere in piedi i conti di casa, dall’altra un bilancio pubblico che si rafforza. Un doppio volto dell’inflazione, che mette in luce come a perdere siano sempre i contribuenti, costretti a fare i conti con spese crescenti e margini sempre più ridotti.