Addio al TFR, via libera dallo Stato: se il tuo capo non ti paga non è più reato | Hanno cambiato la legge

Scopri come cambia la gestione del TFR e quali aspetti potrebbero restare ancora poco chiari per i lavoratori italiani. (Canva Foto) - financecue.it
Scopri come cambia la gestione del TFR e quali aspetti potrebbero restare ancora poco chiari per i lavoratori italiani.
Hai già controllato la tua busta paga? Sai cosa ti spetta? Se ci fosse qualcosa che non ti hanno detto? Il TFR non è solo una voce in fondo al cedolino. È un accumulo silenzioso, mese dopo mese, che promette un futuro più sereno.
Ogni contratto ha le sue regole, ogni settore ha le sue eccezioni. Il TFR cambia con il tempo, con le riforme, con le scelte personali. Eppure nessuno ti spiega come funziona. Ti affidi al datore di lavoro, al consulente, al sistema.
Hai mai pensato a cosa succede se cambi lavoro? Se passi da un’azienda all’altra, se scegli la gestione privata, se lasci tutto nel fondo INPS? Ogni decisione incide sul tuo TFR. Ogni passaggio può modificare l’importo finale.
Il TFR non riguarda solo il futuro. Tocca il presente, entra nelle scelte quotidiane, si intreccia con bonus, detrazioni, riforme. Dopo i vaccini, dopo il Covid, dopo le promesse di rilancio, il TFR resta lì. Cosa cambia?
Le regole dietro al TFR
Il Trattamento di Fine Rapporto segue regole precise. Ogni anno si accumula una quota pari al 6,91% della tua retribuzione lorda. L’importo cresce con l’anzianità, ma subisce variazioni legate all’inflazione e agli indici ISTAT. Puoi lasciarlo in azienda o trasferirlo a un fondo pensione.
La scelta tra fondo pensione e gestione aziendale dipende da diversi fattori. I fondi offrono rendimenti potenziali, ma comportano rischi. La gestione interna garantisce stabilità, ma non sempre conviene. In caso di licenziamento, pensionamento o dimissioni, il TFR viene liquidato.
La normativa
Il TFR non pagato non rientra tra i reati penali. Se l’ex datore di lavoro non versa le somme dovute, il dipendente non può presentare denuncia per appropriazione indebita. La legge considera il TFR come un credito, non come un bene già di proprietà del lavoratore. Fino alla liquidazione, le somme restano nel patrimonio aziendale. Il diritto esiste, ma non giustifica l’intervento penale.
Il mancato pagamento del TFR non configura reato. Il lavoratore può agire solo in sede civile. Il giudice può verificare gli importi, ordinare il pagamento, avviare il pignoramento, ma non apre un procedimento penale. La Corte di Cassazione ribadisce lo stesso principio secondo centrostudifinanza.it. L’avvocato Giuseppe Di Palo spiega la questione in un video pubblicato lo scorso 1 settembre sul suo profilo Instagram @avv_giuseppe_di_palo.