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Obbligo vaccinale in Italia e in Europa: svelato il piano segreto delle cause farmaceutiche | Ci hanno usato come pedine

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Obbligo vaccinale e green pass post pandemia: ecco cosa resta, cosa cambia e cosa emerge dai video diffusi in Rete. (Canva Foto) - financecue.it

Obbligo vaccinale e green pass post pandemia: ecco cosa resta, cosa cambia e cosa emerge dai video diffusi in Rete.

Il Covid ha cambiato ritmi, abitudini, relazioni. Ha imposto distanze, mascherine, tamponi. Ha colpito in modo diverso, ma ha toccato tutti. Ha lasciato segni fisici e sociali. Non è stato solo un virus. È stato un evento collettivo che ha modificato il modo di vivere e di pensare.

Durante la pandemia, l’obbligo vaccinale ha coinvolto categorie specifiche. Alcuni lo hanno vissuto come protezione, altri come imposizione. Le regole sono cambiate nel tempo. Il contesto era nuovo, le risposte dovevano essere rapide.

Il green pass ha regolato accessi, spostamenti, attività. Ha certificato vaccinazioni, tamponi, guarigioni. È stato richiesto per entrare in ristoranti, palestre, eventi. Ha diviso opinioni, ma ha accompagnato la riapertura. Alcuni lo hanno considerato utile, altri lo hanno contestato.

Oggi si torna a parlare di obblighi e certificazioni. Il contesto è diverso, ma le parole pesano. Serve attenzione, serve precisione. Non basta un post o un video. Serve ricerca, confronto, verifica. Alcuni temi restano delicati. Cosa sta succedendo?

L’obbligo vaccinale

L’obbligo vaccinale per i bambini esiste da anni. Copre malattie come morbillo, rosolia, difterite. Si decide con dati, ascolto, confronto. Le regole cambiano, ma la responsabilità resta. Parlare di bambini richiede equilibrio.

Le informazioni vanno verificate. Non basta condividere. Serve capire. I video, le dichiarazioni, le notizie vanno contestualizzate. Alcuni contenuti toccano temi delicati. Vanno trattati con i guanti. Non si può credere a tutto. Ecco cosa ha rivelato un video su Instagram.

Vaccino iniezione
Iniezione per vaccino (Canva Foto) – financecue.it

Il video

In un video pubblicato da @iamagostinomarciano sul suo profilo Instagram in data 25 agosto 2025, si sente Giorgio Palù, virologo e membro del CTS, durante una riunione tecnica. Palù dichiara: “Presa che era una decisione in linea coi Paesi europei, cioè che Astrazeneca Johnson&Johnson per analogia non si faceva sotto i 60 anni. Ci sono pressioni che non capisco e sia per portarla più basso Astrazeneca che Johnson&Johnson“. Poi nel video si vede la richiesta da parte di Palù di tagliare l’audio.

La donna presente nel video commenta a caldo: “Avete capito bene Palù sta dicendo al telefono che avrebbero ricevuto pressioni dal Ministero della Salute, cioè Speranza, per gli open day, cioè per vaccinare con Astrazeneca, Johnson&Johnson, nonostante le controindicazioni, anche le persone al di sotto dei 60 anni. Ma la cosa ancora più grave, sapete qual è? Che chi sta ascoltando chiede di chiudere la conversazione”. Secondo Avvenire dello scorso 30 luglio, la Cassazione ha dato il via a riaprire le inchieste archiviate per epidemia colposa.