Ford in rosso: 800 milioni di dazi causano la prima perdita trimestrale dal 2023

Illustrazione del logo della Ford (Pexels FOTO) - financecue.it
Ford chiude il secondo trimestre 2025 con ricavi record, ma resta il segno meno. I dazi incominciano a farsi sentire, e non poco!
Un trimestre che sa di luci e ombre per Ford Motor Company, come riportato da un loro comunicato. Da un lato, la casa di Dearborn ha messo a segno un fatturato mai visto prima per il periodo, arrivando a quota 50,2 miliardi di dollari. Dall’altro, il bilancio si è chiuso con una perdita netta di 36 milioni di dollari, frutto soprattutto di costi straordinari legati a richiami e all’annullamento di un programma per veicoli elettrici.
Il risultato operativo rettificato (Adjusted EBIT) si è fermato a 2,1 miliardi, zavorrato da impatti negativi netti per 0,8 miliardi dovuti ai dazi. In compenso, il flusso di cassa operativo ha raggiunto i 6,3 miliardi, con un free cash flow rettificato di 2,8 miliardi. Numeri che testimoniano una certa solidità finanziaria di fondo, anche se la redditività si è ridotta rispetto a un anno fa.
Jim Farley, presidente e CEO, ha parlato di “potenza del piano Ford+” e di una costante attenzione a costi e qualità. Ha messo in evidenza il contributo di Ford Pro, definito un vantaggio competitivo unico per la crescita dei ricavi e dei margini, anche grazie a servizi digitali e fisici. Un’anticipazione importante: l’11 agosto, in Kentucky, saranno svelati i piani per nuovi veicoli elettrici “di rottura” costruiti negli Stati Uniti.
Anche la CFO Sherry House ha sottolineato i progressi: quarto trimestre consecutivo di miglioramento dei costi anno su anno (al netto dei dazi), con un rafforzamento del bilancio che permette di continuare a investire nei settori chiave. L’azienda, ha detto, sta diventando “più resiliente e a margine più alto”, puntando dove può vincere e crescere.
Una lettura d’insieme dei dati
Guardando ai numeri, il confronto con il 2024 offre spunti chiari. Le vendite all’ingrosso globali del trimestre sono salite del 4%, mentre i ricavi hanno fatto un balzo del 5%, a 50,2 miliardi di dollari, superando il ritmo di crescita delle consegne. La perdita netta di 36 milioni si spiega soprattutto con accantonamenti e costi straordinari: fra questi, 600 milioni per un’azione di assistenza tecnica sui sistemi di iniezione carburante e circa 300 milioni per la cancellazione di un programma EV già annunciata in precedenza.
Sul fronte della liquidità, Ford ha chiuso giugno con 28,4 miliardi in cassa e 46,6 miliardi in totale di risorse liquide. Il dividendo trimestrale di 15 centesimi per azione sarà pagato il 2 settembre agli azionisti registrati l’11 agosto. Per l’intero 2025, la guidance aggiornata parla di un EBIT rettificato fra 6,5 e 7,5 miliardi di dollari, un free cash flow rettificato compreso fra 3,5 e 4,5 miliardi e investimenti in conto capitale di circa 9 miliardi. Il tutto incorporando un impatto netto negativo stimato in 2 miliardi legato ai dazi, risultato di 3 miliardi di effetti lordi sfavorevoli parzialmente compensati da 1 miliardo di azioni correttive.
Segmenti, performance e prospettive
Entrando nel dettaglio dei business, come riportato dal loro comunicato ufficiale del 30 luglio 2025, Ford Pro ha registrato 18,8 miliardi di ricavi (+11%) e un EBIT di 2,3 miliardi, con margine al 12,3%. I servizi digitali e fisici hanno generato il 17% dell’EBIT di segmento negli ultimi 12 mesi, mentre gli abbonamenti a pagamento sono saliti del 24% anno su anno, raggiungendo quota 757.000. Ford Model e, invece, ha raddoppiato i ricavi a 2,4 miliardi grazie al forte incremento delle consegne (da 26.000 a 60.000 unità), ma ha registrato una perdita operativa di 1,3 miliardi, peggiorando di 179 milioni rispetto al 2024. Qui pesano i dazi, gli investimenti nei modelli elettrici di nuova generazione e i costi per l’avvio della nuova fabbrica di batterie a Marshall, in Michigan.
Ford Blue ha chiuso il trimestre con 25,8 miliardi di ricavi (-3%) e un EBIT di 661 milioni, penalizzato dal venir meno della produzione extra di F-150 post-lancio del modello e dall’impatto dei dazi, pur a fronte di guadagni di quota di mercato e miglioramento dei costi. Ford Credit, dal canto suo, ha segnato un utile prima delle imposte di 645 milioni, in crescita dell’88% rispetto allo scorso anno. L’insieme di questi risultati, secondo Ford, riflette un primo semestre robusto nonostante le sfide, con margini in calo ma una base finanziaria in grado di sostenere investimenti mirati e una strategia che punta a coniugare crescita e redditività.