“Abolito lo smart working”: ultim’ora, dal primo del mese tutti in ufficio | Non ci sarà alcuna eccezione

Una decisione che riguarda migliaia di lavoratori e cambia la gestione quotidiana: cosa c'è dietro l'addio allo smart working? (Canva Foto) - financecue.it
Una decisione che riguarda migliaia di lavoratori e cambia la gestione quotidiana: cosa c’è dietro l’addio allo smart working?
Lo smart working non è garantito per tutti. Alcuni lavoratori lo considerano acquisito, invece può essere sospeso da un giorno all’altro. Le aziende possono cambiare idea e chiedere il rientro in sede. Anche chi lavora da casa da tempo non è al sicuro.
Molti pensano che lo smart working è una soluzione stabile, invece può essere revocato. Alcune realtà lo concedono solo per periodi limitati. Anche se funziona bene, non è detto che resta. Alcuni dipendenti si sono ritrovati a dover tornare in ufficio senza possibilità di scelta.
Il lavoro da casa non è compatibile con le esigenze aziendali. Alcuni ruoli richiedono presenza fisica, altri sono legati a strumenti o documenti non digitali. Quando l’organizzazione cambia, anche lo smart working può essere rivisto.
Anche se lo smart working ha portato vantaggi, non tutte le aziende lo mantengono. Alcune lo hanno introdotto in emergenza e poi lo hanno eliminato. I motivi possono essere diversi: gestione interna, rapporti tra colleghi, controllo delle attività. Cosa sta accadendo?
Lo smart working
Lo smart working è una modalità che consente di lavorare da casa o da un luogo diverso dall’ufficio. Si basa su strumenti digitali, connessione internet e organizzazione flessibile. Alcuni lo usano per conciliare meglio vita privata e lavoro, altri per evitare spostamenti. Non è disponibile: dipende dal tipo di contratto e dalle decisioni aziendali.
Lavorare da remoto può sembrare comodo, ma non è garantito. Alcune aziende lo concedono solo in certi periodi o per specifici ruoli. Quando cambia la gestione o le priorità, lo smart working può essere sospeso. Anche chi lo ha usato per mesi può essere richiamato in sede, come nel caso che stiamo per indicare.
Il cambiamento
Dal 1° luglio 2025, il CNEL ha deciso di cancellare il lavoro da remoto. Secondo quanto comunicato dai sindacati Fp-Cgil e Uilpa, l’amministrazione ha scelto di non rinnovare i contratti individuali legati allo smart working. I dipendenti devono tornare in sede, anche se avevano già organizzato la loro attività da casa. La scelta è legata alla volontà di riportare il controllo diretto sulle mansioni stando a quanto riporta tcnotiziario.it.
Chi era in smart working è stato richiamato in ufficio. Le motivazioni possono variare: gestione interna, controllo delle attività, cambiamenti organizzativi. Le aziende, come gli enti, possono scegliere di tornare alla presenza fisica per avere più supervisione o per riorganizzare i flussi. Se ti trovi in una situazione simile, preparati a rivedere le tue abitudini.