Mazzata Bancomat, aumentano ancora i costi delle commissioni: nessuno ne sapeva nulla | Ecco le cifre aggiornate

Commissioni bancomat in aumento (Canva foto) - www.financecue.it
Dalle app ai pagamenti fisici, il nuovo sistema porta costi variabili e conseguenze poco note per chi acquista.
Negli ultimi mesi, diversi settori del sistema bancario italiano hanno subito modifiche silenziose ma significative. Tra questi, il circuito dei pagamenti elettronici ha mostrato un’evoluzione che potrebbe incidere sulle abitudini quotidiane dei consumatori. Le operazioni via POS o tramite app, un tempo considerate le più convenienti, stanno ora diventando oggetto di attenzione crescente da parte di banche e intermediari.
All’apparenza tutto è rimasto invariato, eppure alcuni operatori economici hanno già registrato un impatto sui costi di gestione delle transazioni.
A complicare il quadro ci sono anche le collaborazioni strategiche con colossi come Apple e Amazon, che hanno contribuito a ridefinire la natura stessa del pagamento. L’obiettivo è offrire nuove opzioni, ma il risultato è un sistema meno trasparente, con condizioni che cambiano in base a tipo di carta, operazione e canale utilizzato. Un contesto che rende difficile prevedere il costo effettivo di ogni singola transazione.
Nel frattempo, alcune modifiche più evidenti, come l’equiparazione dei bonifici istantanei a quelli ordinari, hanno occupato il dibattito pubblico, mentre altri interventi, ben più incisivi, sono passati quasi sotto silenzio. Così, molti consumatori rischiano di non accorgersi che pagare con il Bancomat può costare oggi più di quanto si immagini.
Nuove regole, effetti inattesi
Dal 1° luglio 2025 è entrato in vigore un nuovo prezzario per le commissioni del circuito Bancomat. La principale novità riguarda l’introduzione di una struttura variabile per gli acquisti online, in base al valore della spesa e alla tipologia di carta utilizzata. Secondo quanto riportato da Sky Tg24, la commissione allo sportello rimane stabile a 0,47 euro, ma tutto il resto cambia. Le nuove regole interessano sia i pagamenti fisici che digitali, con differenze notevoli tra carte consumer e commerciali.
Per esempio, per acquisti sotto i 5 euro con carte consumer, la commissione è dello 0,1%, mentre per le carte aziendali si arriva allo 0,7%. Nella fascia tra 5 e 24,49 euro, la commissione sale allo 0,2% per i consumatori e all’1,3% per le carte commerciali. Per acquisti superiori a 24,50 euro, la percentuale resta allo 0,2% per i privati ma varia notevolmente in base alla modalità (e-commerce o no) e al tipo di operazione, arrivando anche a percentuali più basse solo in casi specifici.
Un impatto che può ricadere su tutti
Queste variazioni, seppur minime all’apparenza, potrebbero avere conseguenze tangibili per esercenti e consumatori. Il timore principale è che gli aumenti vengano assorbiti solo in parte dagli operatori e che, in ultima istanza, si riflettano sui prezzi finali dei prodotti.
A risentirne sarebbero in particolare gli acquisti più frequenti e di piccolo importo, che rappresentano la quota maggiore delle transazioni quotidiane. Le app di pagamento, seppur più economiche in alcuni casi (fino allo 0,05%), non sempre garantiscono una riduzione dei costi.