Ma come, ci facevo la spesa tutti i giorni | Carrefour conferma la chiusura: per i clienti fissi è come un lutto

Carrefour chiude il punto vendita (Canva foto) - www.financecue.it
Il supermercato era il cuore pulsante di un centro commerciale ormai in crisi profonda, tra serrande abbassate e affitti insostenibili.
Chi lo ha vissuto negli anni d’oro fatica a riconoscerlo. CinecittàDue, un tempo simbolo della nuova era commerciale della Capitale, oggi appare come un luogo rimasto indietro, sospeso in un presente che lo ha svuotato. I suoi corridoi silenziosi, i negozi chiusi uno dopo l’altro e la mancanza di un’identità forte rendono evidente una crisi profonda.
C’erano persone che entravano ogni giorno solo per fare la spesa, magari senza nemmeno accorgersi degli altri negozi. Il supermercato era il cuore, la certezza. Una tappa quotidiana che dava ritmo alle giornate, un volto familiare in un contesto che nel tempo ha perso vita. La sua chiusura, ora, ha lasciato una ferita che va oltre la logica del commercio.
Chi lavora ancora lì lo dice apertamente: la situazione non è più sostenibile. Meno passaggio, meno vendite, affitti che restano invariati e nessun dialogo con la proprietà. La Silvano Toti Holding Spa, che detiene il centro, sembra ormai lontana, irraggiungibile, e intanto ogni mese porta via un pezzo di speranza.
Anche lo spazio esterno, trasformato in un grande parcheggio gratuito, racconta questa deriva. È diventato comodo per chi abita nei dintorni, ma del tutto inutile per i commercianti che vedono svanire i clienti. Dentro, resistono solo quaranta attività su oltre centoquaranta locali. Una lenta emorragia, che nessuno sembra in grado di fermare.
Una perdita che pesa sul quotidiano
La chiusura del Carrefour non è passata inosservata tra i residenti del quartiere. Per molti era un punto di riferimento, per altri una vera e propria abitudine radicata. Come ha riportato RomaToday, l’azienda ha chiarito che si è trattato di una scelta legata alla proprietà del centro commerciale, senza impatti sul piano occupazionale. I 34 lavoratori sono stati ricollocati altrove, ma il quartiere ha perso qualcosa di più.
Il supermercato non era solo un servizio, era ciò che teneva in piedi tutto il resto. Senza quel flusso costante di persone, i negozi rimasti si trovano in difficoltà sempre più gravi. “Abbiamo perso oltre il 50% del fatturato”, racconta un commerciante. E mentre la proprietà tace, chi lavora nel mall si aggrappa alla speranza che arrivi qualcun altro a riempire quel vuoto.
Speranze appese al silenzio
Le voci parlano di Pewex, ma per ora non ci sono né conferme né smentite. Il gruppo Gros, che possiede il marchio, è stato contattato ma non ha voluto commentare. Intanto i corridoi restano vuoti e l’incertezza aumenta. Per chi ci lavora, ogni giorno senza un annuncio ufficiale è un giorno perso.
Il Carrefour non era solo un supermercato, era il motivo per cui molti entravano ancora nel centro. Ora resta solo la malinconia di uno spazio che perde pezzo dopo pezzo la sua funzione. E per i clienti affezionati, la sensazione è quella di un piccolo lutto: qualcosa che faceva parte della vita quotidiana, e che ora non c’è più.