ESSELUNGA SCIVOLONE: cambiano le regole dei punti FIDATY e i clienti restano di stucco
Esselunga novità (Canva e Facebook foto) - www.financecue.it
Un cambiamento apparentemente vantaggioso nasconde dettagli che stanno facendo discutere milioni di clienti.
Da sempre considerata una delle carte fedeltà più utilizzate nel Nord Italia, la Fidaty di Esselunga ha accompagnato generazioni di consumatori nella loro spesa quotidiana. I premi, gli sconti e i punti accumulati sono diventati nel tempo una sorta di rituale familiare, simbolo di un rapporto stretto tra cliente e supermercato.
Negli ultimi anni, il settore della grande distribuzione ha mostrato segni di trasformazione sempre più evidenti, con una crescente attenzione alla personalizzazione dei servizi e alla semplificazione delle promozioni. Proprio in questa direzione si inseriscono le modifiche apportate da Esselunga, che da maggio 2025 ha introdotto una nuova versione della raccolta punti.
Il sistema attuale appare più lineare e immediato, almeno a una prima occhiata. Ogni euro speso equivale a un punto, senza più soglie minime o calcoli complessi. Questa evoluzione, tuttavia, ha fatto emergere perplessità e malumori, in particolare tra i clienti più affezionati che si affidavano alla spesa settimanale per raggiungere i traguardi del catalogo premi.
Se da un lato chi fa piccoli acquisti può gioire, dall’altro chi riempie il carrello si ritrova con una raccolta meno generosa rispetto al passato. Una sensazione diffusa, amplificata dal confronto con i premi già disponibili, che sembrano oggi meno accessibili a parità di spesa.
Una novità che sembra premiare solo alcuni
Come evidenziato da un’analisi pubblicata da Il Fatto Alimentare e ripresa anche da Milano Today, il nuovo sistema sembra progettato per favorire un certo tipo di consumo: più frequente e frammentato. La soglia dei 5 euro, precedentemente necessaria per iniziare a guadagnare punti, è stata rimossa. Ora anche uno scontrino di un solo euro ha valore nel conteggio.
Ma c’è un dettaglio che cambia radicalmente le proporzioni: prima si accumulavano 2 punti per ogni euro speso, superata la soglia minima. Ora il rapporto è di 1 punto per euro, senza eccezioni. Il risultato? I clienti abituati a fare spese consistenti vedranno ridursi sensibilmente i punti ottenuti, con un impatto diretto sulla possibilità di riscattare premi di valore.
Il vero costo dei premi fa discutere i clienti
L’attesa per il nuovo catalogo premi, previsto per ottobre 2025, alimenta l’incertezza. Tuttavia, alcuni confronti tra premi già disponibili rivelano un cambiamento significativo nel rapporto spesa/premio. Il buono acquisto da 20 euro, ad esempio, richiede oggi 2.000 punti, cioè 2.000 euro spesi, mentre in passato 27 euro di buono si ottenevano con circa 1.550 euro.
Ancora più eclatante il caso del biglietto per Gardaland: pur diminuendo i punti necessari (da 3.000 a 2.700), la soglia di spesa per ottenerli è aumentata di oltre il 70%. Restano attivi bonus temporanei, come la promozione del 30° anniversario, ma il cambiamento strutturale solleva dubbi. Molti clienti si chiedono se, dietro l’apparente semplicità del nuovo regolamento, non si nasconda una strategia che rende i premi più costosi e meno accessibili.