Casa in eredità, addio tasse e spese extra | Con questo trucchetto non spendi un euro: secondo la Legge è legalissimo

Casa in eredità (Canva) - financecue.it
Per entrare in possesso di un determinato bene, sappi che se segui queste piccole regole, non spenderai un solo euro di notaio!
Nella vita quotidiana, esistono alcuni beni fondamentali ai quali nessuno può rinunciare. Trattandosi di prodotti e servizi essenziali, atti al garantire la sopravvivenza, il benessere, e una vita dignitosa.
Alimentari, acqua potabile, farmaci, energia elettrica e gas, difatti, son solo alcuni esempi di ciò che vien considerato indispensabile. Dal momento che, siffatti beni rispondono a bisogni primari come nutrirsi, curarsi, riscaldarsi, e mantenere l’igiene personale.
Anche l’abitazione, i trasporti, e l’accesso alle comunicazioni, son oggi ritenuti necessari, per una partecipazione attiva alla società moderna. Dato che, senza di essi, si rischierebbe appunto l’emarginazione sociale ed economica.
Pertanto, possiamo dire che garantire l’accesso ai beni di prima necessità, non è solo una questione individuale, bensì anche un dovere collettivo. E riconoscerne il valore, altro non è che il primo passo per costruire una società realmente più equa e attenta, ai bisogni di tutti.
Donare una casa senza notaio: è possibile?
Molti italiani, cercano un modo per donare un immobile a figli o coniuge, senza dover affrontare le elevate spese notarili e fiscali. Secondo laleggepertutti.it, dal canto suo, la legge offre due percorsi legittimi, i quali permettono siffatto passaggio: ovvero, uno è la donazione durante la separazione legale; l’altro, l’usucapione. Entrambi, richiedenti in ogni caso, attenzione, ma i quali possono comunque azzerare o ridurre sensibilmente, i costi di solito previsti, per un atto di donazione tradizionale.
L’articolo 19 della Legge n. 74/1987, prevede che, durante una separazione legale (consensuale o giudiziale), si possano trasferire immobili fra coniugi, o a favore dei figli, senza appunto pagare imposte o notaio. E una volta trascritto il trasferimento, i coniugi potrebbero anche riconciliarsi senza costi aggiuntivi. Concludendosi, il tutto, con un semplice contributo di 43 euro, e l’assistenza legale; rendendo perciò, quest’opzione, fra le più convenienti e gettonate.
Una pratica legale, ma lunga e complessa
L’usucapione, nello specifico, consente al figlio di diventare proprietario, dopo 20 anni di possesso ininterrotto dell’immobile. Sebbene, non tutti sanno che è comunque necessaria una sentenza giudiziale, con spese legali, bolli, e mediazione obbligatoria al seguito. In alcuni casi, si può tentare una mediazione autenticata da notaio, quantunque non tutte le Conservatorie, purtroppo, la accettino.
L’utilizzo improprio di queste strategie, difatti, può essere contestato. Dal momento che, se la separazione o l’usucapione è fittizia, i creditori o l’Agenzia delle Entrate possono agire legalmente. Quindi, per questo si raccomanda sempre di rivolgercisi a un avvocato esperto, prima di intraprendere simili operazioni.