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Cibo in spiaggia, scatta il divieto assoluto | Vai al ristorante o patisci la fame: 500€ di multa se ti beccano a bocca piena

Illustrazione di una multa in spiaggia (Canva FOTO) - financecue.it

Illustrazione di una multa in spiaggia (Canva FOTO) - financecue.it

L’estate è sinonimo di relax, ma attenzione: in alcune località i divieti si moltiplicano, toccando aspetti inaspettati.

L’Italia, con la sua ricca tradizione di autonomie locali, ha visto negli anni un proliferare di ordinanze comunali, spesso dettate da esigenze di “sicurezza” e decoro urbano.

Sebbene alcune siano comprensibili, altre rasentano il bizzarro, trasformando semplici abitudini estive in potenziali infrazioni sanzionabili.

Il potere conferito ai sindaci in materia di ordine e sicurezza pubblica, con la possibilità di emanare atti per la “vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico”, ha portato a una vera e propria “creatività” normativa. Questo si traduce in un mosaico di regole locali che possono variare drasticamente da un comune all’altro.

La lista dei divieti è lunga e spesso sorprendente, toccando aspetti della vita quotidiana che sembrerebbero innocui. Dai comportamenti in città alle attività ricreative, è cruciale informarsi sulle specifiche ordinanze del luogo che si intende visitare, soprattutto in vista della stagione estiva.

La “creatività” dei divieti comunali in Italia

Il fenomeno dei divieti “creativi” è una diretta conseguenza delle modifiche all’articolo 54 del testo unico sull’ordinamento degli Enti Locali, che ha ampliato le competenze dei sindaci in materia di sicurezza. Se inizialmente le ordinanze miravano a contrastare fenomeni come la prostituzione di strada o l’accattonaggio, col tempo si sono estese a situazioni più singolari.

Alcuni esempi di queste ordinanze “bizzarre” sparse per il territorio includono: A Voghera (Pavia), non ci si può sedere di sera sulle panchine in più di tre persone. Nei parchi giochi di Verona, è vietato accendersi una sigaretta. A Cernobbio (Como), i novelli sposi sono obbligati a un’ispezione igienico-sanitaria della casa prima del matrimonio. A Cittadella (Padova), la cittadinanza si ottiene solo con un reddito minimo di 5.000 euro.
Ma è sulle spiagge che la fantasia securitaria offre il suo meglio, trasformando le aree balneari in veri e propri “campi minati” di divieti.

Piscina
Piscina (PIXABAY FOTO) – www.financecue.it

Divieti in spiaggia e in località turistiche: occhio alle multe salate

Le località turistiche, e in particolare le spiagge, sono spesso il terreno fertile per le ordinanze più stravaganti, con l’obiettivo di mantenere decoro e ordine. La Versilia, ad esempio, è un’area particolarmente ricca di restrizioni. A Viareggio è proibito appoggiare i piedi sulle panchine, mentre nella vicina Forte dei Marmi non si può tagliare l’erba del giardino nel weekend.

All’Elba, i tuffi in spiaggia sono vietati. Anche la costiera campana si distingue per divieti particolari: a Capri e Positano non si può camminare con gli zoccoli ai piedi, a causa del rumore eccessivo che produrrebbero sulle stradine. Più al sud, a Eboli (Salerno), si rischia una multa fino a 500 euro se si viene sorpresi in auto in “atteggiamenti amorosi”.