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Ufficiale, approvato il “BONUS BAGNO” | Lavoratori pazzi di gioia: se ci vai durante l’orario di lavoro ti pagano di più

Scopri come averlo

Bonus bagno (Canva) - financecue.it

Se hai intenzione di ristrutturare i tuoi sanitari, ecco per te il bonus bagno. Che per averlo, urgono determinati requisiti.

Esser puntuali sul posto di lavoro, non è solo una questione di educazione, ma un vero e proprio segnale chiaro di rispetto verso colleghi, superiori, e l’ambiente professionale in generale. Dal momento che, presentarsi in orario, comunica affidabilità e senso di responsabilità.

La puntualità, non a caso, contribuisce a creare un clima organizzato e produttivo. E quando ogni membro del team è presente e operativo nei tempi prestabiliti, si evitano appunto rallentamenti, incomprensioni, e anche disagi i quali possono, col tempo, compromettere l’efficienza persino di un’intera giornata lavorativa.

Per questo motivo, arrivare in ritardo, specialmente se con regolarità, può danneggiare la propria immagine professionale. E per quanto si possa esser competenti, la mancanza di puntualità può farti perdere credibilità agli occhi dei superiori, e limitare le tue eventuali possibilità di crescita.

Infine, esser puntuali aiuta a iniziare la giornata con la giusta concentrazione. Poiché arrivare con calma, permette di organizzare al meglio le attività; ridurre lo stress; e favorire un approccio più sereno e produttivo al lavoro in generale.

Presenza non significa pagamento

La semplice timbratura del badge, quando si inizia una nuova giornata lavorativa, non garantisce automaticamente il diritto a esser pagati per ogni minuto trascorso sul posto di lavoro. Motivo per cui, salvo condizioni contrattuali particolari, la retribuzione si basa sul tempo effettivamente impiegato, e non sulla mera presenza fisica in azienda. Un principio, questo, valente sia nei contratti collettivi, che in quelli individuali.

Il badge, nello specifico, è uno strumento utilizzato per registrare l’orario di ingresso e di uscita dei dipendenti; la cui funzione principale è appunto monitorare le presenze, gestire i turni, e verificare la corretta applicazione dell’orario lavorativo. Sebbene, tuttavia, si è dimostrato che la timbratura non rappresenta comunque, e in automatico, l’inizio o la fine dell’attività lavorativa retribuita.

Quanto lavori, realmente?
Da cosa dipende la retribuzione (Canva) – financecue.it

Cosa conta davvero

Infatti, la retribuzione è legata al tempo di lavoro effettivo, cioè al periodo in cui il dipendente è concretamente impegnato nelle proprie mansioni. Un tempo il quale dev’esser chiaramente definito e documentato, poiché rappresenta il riferimento reale per il calcolo dello stipendio; incluso l’eventuale straordinario.

Invero, in alcune situazioni specifiche, la timbratura può addirittura influenzare il compenso. Ed è il caso degli orari flessibili, dei permessi, delle assenze retribuite, o del lavoro straordinario autorizzato. Ciò nonostante, anche in questi casi, il pagamento dipende da quanto effettivamente si sia fatto nei giorni, e/o in un determinato periodo. Non solo, quindi, dall’orario indicato sul badge.