Dimissioni, da oggi il TFR non basta più | 40mila euro extra se firmi di tua volontà: i sindacati ce l’hanno fatta
Dare le dimissioni (Canva) - financecue.it
Secondo la legge, per andare in pensione si devono rispettare alcuni requisiti. Ecco, ma in determinati settori, puoi andarci prima.
Molti lavoratori, si chiedono se sia possibile andare in pensione quando lo si desidera, magari prima dell’età stabilita dalla normativa. Sebbene, in realtà, il sistema pensionistico italiano preveda regole ben precise, che concernono requisiti minimi di età e contributi.
Andare in pensione autonomamente, infatti, significa decidere di smettere di lavorare senza, però, avere diritto immediato al trattamento pensionistico. Motivo per cui, in questo caso, si resta senza stipendio né pensione, fino appunto al raggiungimento dei requisiti previsti per legge.
Andare in pensione secondo la legge, invece, implica rispettare criteri anagrafici e contributivi; come l’avere 67 anni d’età, e almeno 20 anni di contributi, utili difatti per la pensione di vecchiaia. E solo così, si ha diritto all’assegno previdenziale.
Quindi, meglio valutare con estrema attenzione, le conseguenze economiche e previdenziali di una decisione anticipata, rispetto ai tempi fissati dalla normativa.
Volkswagen accelera, sul piano di trasformazione
L’azienda tedesca Volkswagen, ha compiuto un importante passo nel suo ambizioso piano di ristrutturazione “Zukunft Volkswagen”, volto a rendere il gruppo più competitivo, entro il 2029. Per cui, già circa 20 mila lavoratori hanno accettato l’uscita volontaria dal lavoro, come parte di un obiettivo ben più ampio: ovvero, tagliare 35 mila posti, entro e non oltre il 2030. Una cifra corrispondente a più di un quarto della forza lavoro tedesca, assunta dal colosso automobilistico.
Tutte le uscite, son comunque avvenute su base volontaria, mediante accordi sindacali che prevedono incentivi fino a 400 mila euro per i lavoratori più anziani fino a scendere a qualche migliaio di euro per i più giovani. Il responsabile HR, Gunnar Kilian, ha spiegato che l’obiettivo intermedio è stato raggiunto, anche grazie all’adesione di molte persone appartenenti alla cosiddetta “Generazione X”: in particolare, dei nati proprio fra il 1969 e il 1970.
No a licenziamenti e chiusure!
In ogni caso, il piano esclude licenziamenti forzati, e la chiusura degli stabilimenti. Dal momento che, Volkswagen punta a una transizione “socialmente sostenibile”, sebbene ridurrà significativamente gli apprendistati annuali; i quali, dal 2026, passeranno appunto da 1.400 a 600. Un cambio di rotta, insomma, mirato all’efficienza, sempre senza compromettere il dialogo con i lavoratori.
L’operazione in questione, in altre parole permetterà di risparmiare 1,5 miliardi di euro all’anno, in costi del lavoro, in un momento cruciale per il settore. Secondo il CFO David Powels, «C’è ancora molto da fare», per raggiungere la piena competitività prospettata entro il 2029. Un piano che resta, dunque, il frutto di un delicato bilanciamento, tra efficienza industriale, e responsabilità sociale.