Affitto, se sul contratto c’è questa scritta hai svoltato | Il proprietario ti deve risarcire: recuperi tutte le mensilità al 100%

Contratto di affitto (Canva) - financecue.it
Vi son alcuni casi in cui l’affittuario, può richiedere il rimborso spese di ciò speso all’interno di una casa affittata ingiustamente.
In un sistema fiscale equo, ogni cittadino contribuisce al bene comune. Sebbene, a volte, ci siano spese che, più che condivise, sembrano imposte ingiustamente, ad alcuni contribuenti. Spese le quali, non tutti sanno di sostenere, seppur spesso recapitate poi senza il minimo consenso, né reale beneficio.
Molti cittadini, ad esempio, finanziano sprechi pubblici, inefficienze burocratiche, o progetti inutili mai portati a termine. Tutte uscite che di fondo, gravano sul bilancio dello Stato; ma soprattutto, sulle tasche di chi paga regolarmente le tasse.
Altre volte, il contribuente si ritrova a coprire i costi di privilegi politici, benefit ingiustificati, o salvataggi economici di aziende private, che non hanno rispettato le regole del mercato. Dunque, il confine fra pubblico interesse e favoritismi privati, alla resa dei conti, diventa particolarmente sfumato.
Motivo per cui è fondamentale informarsi e richiedere maggior trasparenza, poiché pagare le tasse è giusto, ma lo è ancor di più sapere dove finiscono davvero i propri soldi.
Canone d’affitto, e diritti dell’inquilino
Il contratto di locazione, regola i doveri reciproci di proprietario e inquilino: fra cui, il pagamento del canone. E quest’importo rappresenta il compenso per l’uso dell’immobile e la sua indisponibilità, da parte del proprietario. Perciò, pagare regolarmente significa rispettare il contratto, ed evitare lo sfratto per morosità. Sebbene esistano, tuttavia, delle circostanze in cui la legge consente all’inquilino di recuperare le somme già versate.
Invero, la restituzione del canone si può richiedere se il contratto è nullo o violato. Ad esempio, se l’immobile presenta difetti gravi e preesistenti (infiltrazioni, danni strutturali) non dichiarati al momento della firma, l’inquilino può inviare una diffida, e chiedere il rimborso. Essendo importante, in tal senso, soprattutto il raccogliere prove (foto, video, ricevute), per documentare lo stato dell’immobile, e le somme pagate.
Un canone maggiore
Inoltre, se l’inquilino paga un canone superiore a quello indicato nel contratto registrato, ha diritto al rimborso della differenza. Dal momento che, nessun importo “fuori contratto” è dovuto, neppure in caso di migliorie apportate. Ma attenzione: la richiesta va fatta entro sei mesi dal rilascio dell’immobile, con diffida e prova dei relativi pagamenti tracciabili.
Pertanto, ricapitolando: un contratto non registrato è nullo; in caso di affitto in nero, l’inquilino può ottenere la restituzione dell’intero canone pagato. Per di più, al termine della locazione, il proprietario deve restituire il deposito cauzionale, salvo promuova un’azione legale, per eventuali danni o mancati pagamenti.