La sua auto fa troppo rumore | 135 € di multa per colpa del nuovo autovelox: la legge è passata
Auto molto rumorose, sono vietate e la multa è salata (Freepik Foto) - www.financecue.it
Il rumore in città è un tema che tocca tutti, chi guida e chi cammina lungo le strade.
Ogni giorno, le persone sono circondate da suoni che vanno ben oltre il normale traffico: clacson, motori, autoradio, e piccoli rumori che si accumulano nell’ambiente urbano.
Molti li percepiscono come fastidiosi, altri come inevitabili. Tuttavia, anche i suoni che sembrano normali possono avere effetti sul benessere, sulla concentrazione e sulla qualità della vita.
La gestione del rumore urbano è una sfida crescente per le città moderne. Le amministrazioni devono bilanciare la libertà di chi si sposta con la tutela della salute dei cittadini, cercando soluzioni efficaci e rispettose delle regole.
Oggi, il tema non riguarda solo la comodità o il fastidio: il rumore è diventato un elemento centrale della pianificazione urbana e della sicurezza pubblica. Ogni città, in maniera più o meno visibile, sta cercando di affrontarlo.
Controllare il rumore: la Francia fa da apripista
Come racconta Graziella Marino su la Repubblica, in Francia sono stati introdotti i cosiddetti “autorumox”, dispositivi capaci di misurare il rumore dei veicoli in tempo reale. Se il livello sonoro supera i limiti consentiti, scatta una multa di 135 euro. La sperimentazione è iniziata a Parigi e nella regione dell’Île-de-France, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico urbano.
I sensori registrano la “traccia sonora” dei veicoli e distinguono il tipo di rumore e la sua origine, offrendo un controllo molto più preciso rispetto ai metodi tradizionali. Secondo l’Agenzia regionale della salute parigina, il rumore urbano riduce la speranza di vita dei cittadini di circa nove mesi.

E in Italia? Norme presenti, ma applicazione rara
In Italia, l’articolo 155 del Codice della strada già vieta i “rumori molesti” causati da auto, marmitte o autoradio, con sanzioni comprese tra 42 e 173 euro, come ricorda Marino su la Repubblica. Tuttavia, la difficoltà tecnica nel rilevare i responsabili rende le multe quasi simboliche.
L’esperienza francese potrebbe diventare un modello anche per l’Italia: in futuro, accanto ai limiti di velocità, si potrebbe prevedere un vero limite di rumore per i veicoli, trasformando il silenzio in un diritto da difendere nelle città. Oltre alle multe, la questione del rumore urbano apre un dibattito più ampio sulla qualità della vita nelle città moderne. Il controllo del rumore non è solo una misura repressiva, ma può diventare uno strumento di sensibilizzazione per conducenti e cittadini. Educare alla moderazione del volume di marmitte, clacson e autoradio significa proteggere la salute di tutti, ridurre lo stress quotidiano e rendere le strade più vivibili. La tecnologia, unita a politiche mirate, può trasformare il silenzio in un vero bene comune.
