Giovani e prodotti fake: 1 su 3 li compra senza problemi, ma ignora i rischi reali

I giovani sono abituati all’acquisto online e darebbero poco peso alla provenienza e all’originalità del prodotto. Cosa succede?

Un giovane su tre acquista prodotti contraffatti senza porsi domande. L’indagine MOIGE 2025 rivela una normalizzazione preoccupante del consumo di articoli fake tra gli adolescenti italiani. La moda sembra essere il settore più colpito, ma il fenomeno si estende ben oltre.

La percezione del rischio è quasi assente: il 33% dei giovani non considera l’acquisto di un prodotto falso come un problema. L’indagine mostra come la consapevolezza sia bassa, mentre l’attrattiva del prezzo e dello status sociale prevale.

Social media e piattaforme di rivendita potrebbero essere un canale di diffusione dei fake. Instagram, TikTok e marketplace come Vinted sono diventati canali di accesso diretto per prodotti contraffatti, promossi da influencer inconsapevoli. La segnalazione sui social potrebbe non portare a una risposta immediata.

I giovani sembrano ignorare i rischi reali: dai cosmetici tossici agli accessori elettronici difettosi, i prodotti fake possono causare danni alla salute e alla sicurezza. La percezione del pericolo resta bassa. Perché il fake è così pericoloso?

I pericoli dei prodotti falsi

La moralità dell’acquisto di prodotti contraffatti è un tema sfumato per molti giovani. La giustificazione più comune è il prezzo: “Se costa meno ed è simile, perché no?”. La legge italiana considera la compravendita di prodotti contraffatti un reato, punibile con sanzioni anche per l’acquirente.

La mancanza di consapevolezza giuridica è allarmante. Il consumo di fake alimenta un’economia sommersa che danneggia il mercato legale e favorisce circuiti criminali. I settori più colpiti dalla contraffazione sono moda, cosmetica, elettronica. Le sneakers, le borse di lusso e gli accessori tech sono tra i prodotti più replicati.

Il contraffatto nel beauty può causare problemi di salute (Canva Foto) – financecue.it

Gli ultimi dati

Secondo IPERICO, nel 2025 sono stati sequestrati oltre 25 milioni di articoli contraffatti in Italia. La moda fake ha causato perdite stimate in miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro. I brand italiani, simbolo del Made in Italy, sono tra i più colpiti. La contraffazione mina la fiducia nel valore autentico dei prodotti. Molti giovani non sanno distinguere un prodotto autentico da uno contraffatto. L’indagine MOIGE rivela come il 40% degli intervistati si affida solo al prezzo e all’estetica per valutare l’autenticità. Le recensioni online, i difetti visibili e il packaging sono ignorati. Alcune piattaforme come Vinted hanno introdotto sistemi di autenticazione. In un’intervista su Nssmag, esperti del settore suggeriscono di osservare cuciture, materiali e codici seriali per riconoscere un fake.

Per contrastare il fenomeno, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha lanciato la Settimana Anticontraffazione, con campagne educative rivolte ai giovani. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza sui rischi e sulle conseguenze legali. A livello internazionale, l’Italia collabora con l’EUIPO e l’Interpol per monitorare le rotte della contraffazione. Il problema è obunque: Cina, Turchia e Bangladesh sono tra i Paesi produttori. In Italia, la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli, con operazioni nei mercati e online. Serve anche un cambiamento culturale: riconoscere il valore dell’autenticità e del lavoro dietro ogni prodotto per proteggere la tua sicurezza.

Published by
Annarita Faggioni