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“Tassate come se fossero di pregio”: triplicati i costi per la tua casa | La riforma diventa una mazzata per gli italiani

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (screenshot @giorgiameloni/Instagram) - financecue.it

La riforma del Catasto potrebbe diventare un boomerang per alcuni appartamenti? Ecco cosa sta succedendo e come reagire.

La manovra fiscale 2026 introduce modifiche su lavoro, imprese e natalità. Il governo ha stanziato 18,7 miliardi, con priorità al taglio del cuneo fiscale e alla semplificazione delle detrazioni. Non c’è un aumento generalizzato delle imposte.

Il taglio dell’Irpef riguarda la fascia intermedia: l’aliquota scende dal 35% al 33% per redditi tra 15 mila e 50 mila euro. La misura si affianca alla flat tax straordinaria, fissata al 15%, pensata per incentivare il lavoro.

La cedolare secca per gli affitti brevi passa dal 21% al 26%. Il governo punta a riequilibrare il mercato immobiliare e contrastare la concorrenza verso gli affitti tradizionali. La norma riguarda chi gestisce più di un immobile, così esclude i locatori occasionali e le locazioni turistiche saltuarie.

La rottamazione delle cartelle sarà selettiva: i contribuenti in regola con le dichiarazioni potranno rateizzare i debiti fiscali, con sconti su interessi e sanzioni. Quali sono gli altri cambiamenti per la casa.

Come funziona

Le plusvalenze da vendita di criptovalute saranno tassate al 26%, come gli altri redditi da capitale. La norma si applica solo alle operazioni registrate dal 2025 in poi. Il governo ha chiarito che non saranno colpite le transazioni precedenti, ma sarà obbligatoria la dichiarazione annuale dei movimenti.

La revisione dell’Isee e l’esclusione della prima casa dal calcolo patrimoniale sono tra le novità più apprezzate. Cosa sta succedendo per chi ha più di un immobile e come funziona con la riforma del catasto?

Tasse casa
La tassazione sulla casa (Canva Foto) – financecue.it

Cosa succede

Secondo CasaeGiardino, la riforma del Catasto potrebbe trasformarsi in una stangata fiscale per migliaia di proprietari. L’adeguamento delle rendite catastali potrebbe colpire duramente immobili vecchi, periferici o rurali. Il criterio non considera il contesto urbano o la qualità reale dell’immobile, ma si basa su parametri generici che penalizzano chi ha ristrutturato con bonus edilizi o chi ha case in zone meno centrali.

Il rischio è un aumento delle imposte locali, come IMU e TARI, e un impatto diretto sull’ISEE, con conseguenze su bonus e agevolazioni. Chi non controlla in tempo la serie catastale e la nuova rendita potrebbe ritrovarsi con tasse maggiorate e nessuna possibilità di ricorso. Investire nel mattone ora potrebbe prevedere una differenza ridotta tra il valore dell’immobile al Catasto e quello sul mercato immobiliare. In passato molte ex case popolari hanno ottenuto una quotazione diversa nel mercato immobiliare, con una tassazione ridotta a fronte di un valore maggiore.