“INPS è fallita, non avrai la pensione”: pubblicati i bilanci del disastro | Il paese è al collasso

Addio pensione (Canva foto) - www.financecue.it
Il sistema pensionistico si regge su fondi pubblici sempre più consistenti, l’INPS verso il fallimento? Che cosa sta succedendo.
Quando si parla di pensioni, le opinioni si dividono. C’è chi si fida ancora dello Stato e chi, invece, guarda ai numeri con preoccupazione crescente. Basta dare un’occhiata ai bilanci INPS degli ultimi anni per rendersi conto che qualcosa non torna. Ogni anno servono miliardi dallo Stato solo per coprire le pensioni in corso, e senza quei soldi, l’istituto non riuscirebbe a far fronte agli impegni. Una situazione che, pur essendo nota, continua a far discutere.
Il punto è che l’intero sistema sembra non riuscire più a sostenersi da solo. I contributi versati da chi lavora oggi non bastano per pagare chi è già in pensione.
Ed è proprio qui che iniziano i dubbi: se già adesso servono fondi esterni, cosa succederà tra vent’anni, quando i pensionati saranno ancora di più e i lavoratori ancora meno? Una domanda che inizia a far paura, soprattutto a chi ha 30 o 40 anni e pensa al proprio futuro.
In un reel diventato virale, Alfio Bardolla lo dice senza giri di parole: “L’INPS è un malato tenuto in vita dallo Stato”. E aggiunge che, se non si cambia prospettiva, milioni di italiani rischiano di tornare a lavorare da anziani. Il messaggio è forte, ma in fondo riprende una verità che molti preferiscono ignorare.
Una macchina che fatica a stare in piedi
Il problema non è che l’INPS stia per chiudere i battenti, ma che ogni anno accumula un disavanzo enorme. Solo per il 2024, si parla di circa 9,2 miliardi di euro di “buco” da coprire con fondi pubblici. Questo vuol dire che senza l’intervento dello Stato, l’ente non potrebbe pagare le pensioni. E non si tratta di un caso isolato: è ormai la regola. Un modello che può funzionare finché le casse pubbliche reggono, ma che diventa instabile se cambia anche solo un equilibrio.
L’INPS, dal canto suo, smentisce ogni allarme: secondo una nota ufficiale, “non sussiste alcun buco nei conti”. E in effetti, formalmente i bilanci tornano. Ma resta il fatto che, senza il sostegno statale, il sistema si fermerebbe. Non è un fallimento, ma è una dipendenza strutturale che lascia poco spazio all’ottimismo. Chi guarda solo ai numeri potrebbe anche pensare che la parola “collasso” non sia poi così esagerata.
I conti pubblici e le scelte per chi è ancora lontano dalla pensione
Dietro le cifre, c’è un messaggio chiaro: chi ha 30 o 40 anni oggi non può più dare per scontata la pensione. Non vuol dire che non ci sarà, ma che sarà diversa, probabilmente più bassa, forse più incerta. E chi vuole garantirsi una vecchiaia serena deve iniziare a pensarci ora, senza aspettare che qualcosa cambi dall’alto. Il sistema pubblico resta in piedi, ma non può fare miracoli.
Il concetto è semplice ma scomodo: il futuro previdenziale non è più garantito. I bilanci pubblicati lo dimostrano, così come l’intervento continuo dello Stato.