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Basta rapporti personali tra dipendenti: prendere confidenza può costarti caro | Possono trascinarti in tribunale

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Rapporto con i colleghi al lavoro (Canva foto) - www.financecue.it

Un clima amichevole tra colleghi può diventare terreno scivoloso: ecco quando scatta la responsabilità legale.

In molti ambienti di lavoro si respira un’aria informale, fatta di battute, ironia e rapporti che, col tempo, si fanno sempre più personali. C’è chi li considera segnali positivi, segno di un gruppo affiatato e capace di affrontare anche lo stress con un sorriso. Ma cosa succede quando la confidenza si trasforma in qualcosa di più pesante?

A volte si parte da poco: una frase infelice, una risata fuori posto, un commento sull’aspetto fisico o sull’età. Magari ripetuto più volte. Si fa finta di niente, si minimizza, si pensa che siano solo “scherzi tra colleghi”. Ma quelle parole, se rivolte sempre alla stessa persona, possono iniziare a pesare. E il contesto lavorativo non sempre aiuta a distinguere tra ironia e aggressione.

Il nostro ordinamento tutela i lavoratori non solo da soprusi formali o da abusi di potere verticali, ma anche da dinamiche più sottili. Esistono infatti situazioni in cui la pressione psicologica arriva dai pari: è il cosiddetto mobbing orizzontale, che si manifesta proprio tra colleghi, senza che ci sia una gerarchia coinvolta. E può diventare devastante.

Molti ignorano che, in questi casi, non si parla più di “ambiente ostile” solo in senso metaforico. Le parole hanno un peso, e quando violano la dignità del lavoratore in modo continuativo, possono generare effetti giuridici rilevanti. S

Quando il confine tra scherzo e molestia si spezza

Come spiega il post pubblicato da Lavvokatissimo su Instagram, ci sono casi in cui battute ripetute sull’aspetto fisico o sull’età diventano vere e proprie molestie. Un lavoratore ha raccontato di essere stato preso di mira con commenti continui e sgradevoli, finché la situazione non è diventata insostenibile. È qui che scatta la riflessione legale: quando la leggerezza diventa persecuzione?

Secondo l’avvocato, è fondamentale considerare la continuità e l’intensità delle condotte. Un episodio isolato può risultare inappropriato, ma per parlare di mobbing serve una strategia di comportamento mirata, reiterata e lesiva. Se dimostrata, questa dinamica può aprire a responsabilità civili, con richiesta di risarcimento, e in certi casi anche penali.

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Colleghi di lavoro (Canva foto) – www.financecue.it

Le parole possono costarti molto più di quanto pensi

Non si tratta solo di educazione o buon senso: sul posto di lavoro, certe frasi possono avere un impatto diretto sulla salute psicologica del dipendente, e quindi anche un rilievo giuridico preciso. La legge italiana, infatti, tutela la dignità del lavoratore come principio fondamentale, e qualsiasi azione che la comprometta sistematicamente può finire davanti a un giudice.

In questo contesto, anche un rapporto inizialmente amichevole può degenerare. Quel collega con cui si scherzava ogni giorno può arrivare a sentirsi umiliato o perseguitato. E se le parole dette “per ridere” provocano disagio costante, possono aprire la strada a un’accusa di mobbing, con tutte le conseguenze che ne derivano. Perché in ambito lavorativo, spesso, la confidenza ha un prezzo.