L’INPS non paga più i pensionati: non perché mancano i soldi | La colpa è la tua

INPS pensioni (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Molti pensionati non ricevono quanto spetterebbe loro, ma pochi sanno il motivo e cosa fare per rimediare: l’INPS non ha soldi.
Per tanti italiani, la pensione rappresenta il frutto di una vita di lavoro, ma anche un sistema complesso da interpretare. L’INPS, con le sue regole e i suoi calcoli, spesso lascia i cittadini con più dubbi che certezze. E se ti dicessero che potresti star perdendo soldi senza saperlo? Il problema non è solo quello che ricevi, ma anche quello che non hai mai chiesto.
Tra i tanti aspetti poco conosciuti del sistema previdenziale, ce n’è uno in particolare che potrebbe riguardare migliaia di pensionati. Si tratta di diritti che, se non vengono richiesti espressamente, rimangono nascosti nei meandri burocratici dell’INPS. Il risultato? Pensioni più basse del dovuto, con la beffa di non poterne usufruire retroattivamente se non si interviene per tempo.
La situazione è ancora più sorprendente se si considera che l’Istituto non è tenuto a informare in modo proattivo i pensionati di queste possibilità. Per questo motivo, molte persone finiscono per accettare l’importo mensile come corretto, senza sospettare di poter ottenere di più. Ed è proprio qui che entra in gioco la consapevolezza individuale: capire i propri diritti è fondamentale.
Il problema non è legato alla disponibilità economica dell’ente, ma al fatto che alcuni diritti, per essere riconosciuti, devono essere esplicitamente richiesti. Come spiega in un video Carmine Buonomo, avvocato previdenzialista, l’INPS non paga di meno perché mancano i fondi, ma perché “nessuno fa la domanda giusta”. Da qui nasce l’idea che “la colpa è la tua”, o almeno della tua mancata informazione.
Una realtà nascosta sotto gli occhi di tutti
Secondo quanto illustrato da Carmine Buonomo nel suo profilo Instagram, moltissimi pensionati ignorano l’esistenza dei cosiddetti “diritti inespressi”. Si tratta di voci di pensione aggiuntive o benefici che possono essere riconosciuti solo se esplicitamente richiesti all’INPS. In sostanza, se non chiedi, non ricevi. L’istituto, infatti, non ha l’obbligo di segnalarti queste possibilità in modo automatico.
Buonomo porta alcuni esempi concreti, spiegando come si possano ottenere integrazioni anche significative rivolgendosi direttamente all’ente. Il problema è che la maggior parte delle persone non sa nemmeno da dove iniziare.
Ecco cosa non ti viene detto quando ricevi la pensione
Il cuore della questione è che l’INPS non paga meno per errore o per mancanza di risorse, ma perché molti trattamenti accessori non vengono inclusi nell’importo mensile se non su richiesta. Parliamo di benefit legati, ad esempio, a determinati requisiti familiari, contributivi o assistenziali. Questi “diritti inespressi” restano quindi dormienti fino a quando il pensionato non presenta una domanda specifica.
La responsabilità, dunque, ricade spesso sul cittadino, che dovrebbe essere proattivo nel verificare la propria posizione.