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“La multa è a discrezione dell’agente”: amici e parenti al sicuro dalle sanzioni | A pagare sono solo gli onesti cittadini

Multa

Vigili fanno la multa (Canva foto) - www.financecue.it

Quando la discrezione fa discutere: riflessioni su come si applicano le multe nel nostro ordinamento, decidono tutto loro.

C’è una sensazione che prima o poi accomuna tutti: ricevere una multa e pensare “ma davvero?”. A volte basta una ruota fuori dalle strisce o qualche minuto in più sul disco orario, e ci si ritrova con un verbale sul parabrezza. In quei momenti, più che la regola infranta, a pesare è la domanda che sorge spontanea: “E agli altri? È andata sempre così?”.

Soprattutto in città, dove il traffico e le situazioni cambiano di continuo, sembra che il confine tra chi viene sanzionato e chi no sia più sottile di quanto si creda. Alcuni parcheggiano in divieto per ore senza conseguenze, altri vengono multati dopo pochi minuti. E così l’idea che le multe siano un po’ “a discrezione” si fa strada, alimentando frustrazione tra chi cerca di rispettare le regole.

In questo clima, il rispetto del Codice della Strada rischia di diventare un paradosso. Chi si attiene rigorosamente alle regole si sente spesso penalizzato, mentre chi si muove con “elasticità” sembra cavarsela. La legge esiste, ma la sua applicazione concreta dipende da chi la fa rispettare, e questo apre uno spazio grigio che in molti trovano difficile da digerire.

Come racconta con tagliente ironia il profilo Instagram @ibarbari.it, “la multa è a discrezione dell’agente”. Il messaggio, per quanto provocatorio, colpisce un nervo scoperto: l’impressione diffusa che ci siano cittadini “più sanzionabili” di altri, e che chi non ha “agganci” o non fa parte della cerchia giusta, finisca per pagare anche per gli altri.

Quando il codice non basta a spiegare tutto

Il Codice della Strada stabilisce in modo chiaro quali comportamenti sono sanzionabili e in che misura. Ma nella pratica, ogni situazione va interpretata da un agente, che può valutare il contesto, le circostanze e perfino l’atteggiamento del conducente. Questo margine di interpretazione, se da un lato è utile per evitare rigidità inutili, dall’altro può alimentare il sospetto di trattamenti diversi a seconda di chi si ha davanti.

La discrezionalità dell’agente, quindi, è reale e prevista dalla legge, ma deve sempre muoversi entro certi limiti. Il problema nasce quando questa flessibilità viene percepita come arbitrio. E così, nell’immaginario collettivo, la multa diventa qualcosa che può colpire o meno “a simpatia”, più che in base alla norma.

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Multa (Canva foto) – www.financecue.it

Il post che fa discutere (ma anche riflettere)

Nel video pubblicato da @ibarbari.it, si dice chiaramente: “Se sei onesto la prendi, se sei un amico, no”. Una frase paradossale, volutamente esagerata, ma che fa leva su una convinzione diffusa: chi ha conoscenze, parentele o semplicemente la fortuna di incappare in un agente “tollerante” rischia meno. E chi, invece, si comporta correttamente viene sanzionato al primo errore.

Anche se è evidente il tono ironico, il post ha acceso un dibattito molto serio. Chi stabilisce davvero chi merita una multa e chi può essere “graziato”?