Israele attacca la Flottilla: una nave da guerra mandata a fare una strage | Tutto l’equipaggio sequestrato

Nave da guerra israeliana (Canva) - financecue.it
Israele, sembra proprio che voglia attaccare la Global Summud Flottilla, e incarcerare tutti i volontari che riuscirà a catturare.
Negli ultimi anni, la scena internazionale è segnata da tensioni crescenti. A causa di conflitti regionali, rivalità fra grandi potenze, e crisi economiche che stanno, appunto, alimentando un clima d’instabilità il quale, molti osservatori, temono possa degenerare.
Le relazioni fra Stati Uniti, Russia e Cina, son al centro di un delicato equilibrio. Ove dispute territoriali; corsa agli armamenti; e divergenze ideologiche, rendono più difficile il dialogo, aumentando quindi il rischio di escalation.
Il controllo delle risorse energetiche e delle rotte commerciali, poi, è un altro punto critico. Tanto che, quando gli interessi economici si intrecciano proprio con le ambizioni politiche, le possibilità di scontro diretto, diventano più concrete.
Malgrado i pericoli, comunque, possiamo dire che la diplomazia resta l’arma più potente, per evitare un conflitto globale. E colloqui, accordi e cooperazione internazionale, rappresentanti (ancora) l’unica via per scongiurare la prospettiva di una nuova guerra mondiale.
La Global Summud Flottilla
Fino alla serata del 30 settembre, la Global Summud Flottilla si trovava a poche decine di chilometri dalle coste israeliane. E secondo quanto riportano i media di Tel Aviv, Israele avrebbe quindi pianificato l’intercettazione della flottiglia, proprio a (circa) 180 chilometri dalla propria costa. Operazione che prevedrebbe l’impiego di una nave militare, a bordo della quale i commandi sarebbero autorizzati a catturare tutti i membri della missione; fra cui, ovviamente, anche cittadini italiani.
E una volta catturati, i membri della flottiglia verranno trasferiti in un carcere militare al di fuori del territorio israeliano, con una detenzione prevista di una settimana. A meno che, secondo l’alternativa proposta, i volontari della Summud firmerebbero un documento in cui si dichiara che Gaza è territorio israeliano; e che l’ingresso nelle acque internazionali, è stato illegale. Facendo sì, in tal caso, che il rilascio potrebbe avvenire già dopo 24 ore (a discrezione delle autorità).
Violazioni dei diritti e degli accordi internazionali
L’operazione, comporterebbe diverse violazioni al livello giuridico e internazionale. E fra queste, la limitazione della libertà delle persone coinvolte, e la violazione della libertà di navigazione, in acque internazionali. Inoltre, sarebbe compromesso l’arrivo degli aiuti umanitari a Gaza, ostacolando un flusso appunto essenziale, per la popolazione civile.
Secondo gli esperti, l’azione di Israele potrebbe persino contrastare principi sanciti storicamente, come quelli della Magna Charta del 1215, la quale riconosceva diritti fondamentali e limiti al potere arbitrario. E sebbene risalga a oltre 800 anni fa, il riferimento sottolinea l’importanza dei diritti universali, e della libertà individuale, concetti ancor oggi fondamentali, nel diritto internazionale.