“Dichiarazione di guerra totale”: l’ambasciatore russo lo ha dichiarato all’Europa | Cadranno le bombe anche in Italia

Le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin potrebbero spaventare. Cosa sta succedendo e quali sono le ultime informazioni? (screenshot @wladimir_putin_/Instagram) - financecue.it
Le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin potrebbero spaventare. Cosa sta succedendo e quali sono le ultime informazioni?
Nei giorni scorsi, un attacco russo ha colpito Kiev con 500 droni e 40 missili, tra cui i Kinzhal. Quattro morti, oltre 40 feriti, le infrastrutture civili sono state danneggiate. La guerra non arretra: si intensifica.
Gli Stati Uniti valutano l’invio di missili Tomahawk all’Ucraina. Il Cremlino ha reagito con irritazione. Gli aumenti sulla spesa militare europea sono giustificati dalla minaccia. La guerra non è più locale: è una partita a lungo raggio.
La linea del fronte si è estesa a 1250 chilometri. Le forze russe usano la ‘tattica dei mille tagli’: piccoli gruppi d’assalto penetrano le difese ucraine. Ogni giorno si registrano tra 160 e 190 scontri. Il conflitto non è statico: è un logoramento sistemico.
Zelensky ha chiesto uno ‘scudo aereo congiunto’ all’Europa. La proposta è stata presentata al Forum sulla sicurezza di Varsavia. Le minacce aeree russe non colpiscono solo l’Ucraina: attraversano confini, generano allarmi, mobilitano aviazioni. Cosa ha detto Putin?
Un invio possibile
Il possibile invio di missili Tomahawk all’Ucraina è una svolta strategica. Con una gittata di 3000 chilometri, Kiev potrebbe colpire obiettivi profondi in territorio russo. Il Cremlino ha definito la mossa ‘provocatoria’. Gli aumenti sulla spesa militare europea sono accelerati.
Il missile Tomahawk non è solo un’arma: è un messaggio. La guerra si verticalizza, si estende, si complica. Ogni sistema d’arma modifica la geografia del conflitto. L’Ucraina non difende più: prepara il contrattacco. La NATO osserva, la Russia minaccia, gli alleati si dividono. Cosa succede?
Cosa ha detto
Stando a quanto riportato da Controcopertina Vladimir Putin ha rilasciato dichiarazioni dirette in risposta all’ipotesi di impiego di missili Tomahawk da parte dell’Ucraina con supporto NATO. Secondo quanto riportato, il presidente russo ha definito l’eventuale utilizzo di armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale come un ‘punto di svolta’ nel conflitto. Stando al Cremlino, l’esercito ucraino non dispone delle capacità tecniche per impiegare missili come i Tomahawk senza il coinvolgimento diretto della NATO per quanto riguarda l’intelligence satellitare e la guida di precisione.
Putin ha dichiarato che, in presenza delle condizioni, Mosca considererebbe l’Alleanza Atlantica parte attiva nel conflitto e ha minacciato ritorsioni con missili a lungo raggio. Il tono è stato netto, senza aperture diplomatiche. Le parole del presidente russo arrivano dopo settimane di discussione tra i Paesi europei sull’invio di sistemi d’arma avanzati a Kiev. Il Cremlino ha ribadito che ogni escalation tecnologica sarà interpretata come escalation geopolitica.