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Lo Stato chiede troppo, e noi non paghiamo le tasse: riprendere i soldi da tutti è impossibile | E allora nessuno paga

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (screenshot @giorgiameloni/Instagram) - financecue.it

La tassazione è alta e in tanti evadono le tasse, come dicono gli ultimi dati. Cosa sta succedendo e come funziona?

La tassazione NASpI è una trappola invisibile. L’indennità di disoccupazione è soggetta a IRPEF, con aliquote fino al 23%. Chi perde il lavoro riceve meno di quanto previsto. Un assegno da 1000 euro può diventare 770 euro. Il cittadino non viene aiutato: viene tassato anche nella perdita.

I bonus edilizi non sono più esenti. La cessione del credito, se non gestita, genera reddito imponibile. Chi ha ceduto 30 mila euro di bonus può trovarsi con 6900 euro di imposta da versare. Come funziona?

Le tasse sulle pensioni estere colpiscono chi rientra in Italia. Se la residenza fiscale non è gestita con precisione, si rischia la doppia imposizione. Un pensionato con 1800 euro mensili può perdere oltre 400 euro in trattenute.

Gli affitti brevi sono sotto sorveglianza. La cedolare secca al 26% si applica anche a chi affitta una stanza su Airbnb. I controlli incrociati tra portali e Agenzia delle Entrate generano notifiche, accertamenti, sanzioni. Come funzionano le tassazioni e perché c’è questa differenza tra chi paga e chi no?

La tassazione sulla NASpI

La tassazione NASpI è una forma di pressione invisibile. L’indennità di disoccupazione, pensata come sostegno, è soggetta a IRPEF ordinaria. Un assegno mensile da 1000 euro può subire trattenute fino a 230 euro.

Il cittadino non riceve aiuto, ma un documento fiscale. Ogni mese senza lavoro è anche un mese di tassazione. Purtroppo la tassazione italiana è alta, ma anche l’evasione ha le sue conseguenze. Come funziona?

Tasse
Calcolo delle tasse (Canva Foto) – financecue.it

Come funziona

Secondo IlSole24Ore, oltre 1,3 milioni di cartelle esattoriali risultano non saldate, per un buco che viene redistribuito tra i contribuenti regolari. L’evasione non è solo un comportamento scorretto: è una leva di pressione. Il Ministero dell’Economia ha confermato che la pressione fiscale effettiva è salita al 43% del PIL, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2024. Questo significa che chi paga lo fa anche per chi evade.

Il cittadino onesto lavora fino a giugno solo per onorare le imposte. Ogni cartella non riscossa è una tassa occulta per chi versa. Le regioni con maggiore irregolarità — Calabria, Campania, Sicilia, Puglia — generano squilibri che si riflettono su tutto il sistema. L’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli incrociati, ma il recupero è lento. Il carico fiscale non è più proporzionale: è compensativo. Il contribuente è sovraccaricato. L’evasione non è un problema altrui: è una pressione diretta.