La pensione? Non ti appartiene: lo Stato ti lascia le briciole | A fine mese non ti resta niente

Ci saranno delle difficoltà nel prossimo futuro dei pensionati? Ecco cosa sta accadendo e come funziona ora. (Pixabay Foto) - financecue.it
Ci saranno delle difficoltà nel prossimo futuro dei pensionati? Ecco cosa sta accadendo e come funziona ora.
In Italia, la pensione minima resta un tema delicato. Molti cittadini percepiscono assegni insufficienti per coprire le spese. L’aumento del costo della vita rende difficile vivere con una pensione bassa e ciò potrebbe spingere le persone a cercare soluzioni integrative come fondi pensione o lavoro part-time.
L’età pensionabile è uno dei nodi centrali del sistema previdenziale. Fissata a 67 anni, può variare in base agli anni di contributi. Chi ha iniziato a lavorare presto spera nella pensione anticipata, ma le regole cambiano.
Il calcolo della pensione dipende dal sistema contributivo. Ogni versamento effettuato durante la carriera incide sull’importo finale. Chi ha avuto contratti intermittenti o redditi bassi rischia di ricevere un assegno modesto.
Le partite IVA sono un caso a parte. I contributi versati alla gestione separata non garantiscono una pensione dignitosa. Molti professionisti cercano di integrare con investimenti privati o piani pensionistici dedicati. Come funziona tra assegni e pensioni?
La pensiona anticipata per pochi
La pensione anticipata è una possibilità molto discussa tra chi svolge lavori usuranti o ha accumulato molti anni di contributi. Opzioni come Quota 103 o Opzione Donna offrono vie d’uscita prima dell’età pensionabile standard, ma comportano penalizzazioni sull’importo. Molti lavoratori valutano con attenzione se anticipare l’uscita o proseguire fino ai 67 anni.
Il sistema previdenziale italiano è difficile e frammentato, e ogni scelta ha conseguenze economiche rilevanti. Cresce l’interesse verso strumenti come il simulatore pensione INPS, che permette di stimare l’assegno futuro e pianificare con maggiore consapevolezza. Cosa succede?
Pensione o assegno?
Secondo StudioLegaleBuonomo, la pensione minima è una prestazione previdenziale riconosciuta a chi ha maturato il diritto alla pensione di vecchiaia ma percepisce un assegno troppo basso. Per ottenerla servono almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età. L’INPS integra l’importo fino a una soglia stabilita ogni anno, che nel 2025 è di circa 598 euro mensili. Non tutti ne hanno diritto: sono esclusi coloro che hanno versato contributi solo dopo il 1996 (sistema contributivo puro) o che hanno scelto la totalizzazione o il computo in Gestione Separata. La pensione minima è soggetta a rivalutazione e va richiesta all’INPS, al CAF o al patronato.
L’assegno sociale, invece, è una prestazione assistenziale destinata a chi non ha versato contributi sufficienti per ottenere una pensione. È riconosciuto a partire dai 67 anni, ma solo se il reddito personale (e coniugale) è inferiore alla soglia prevista, pari a 7002,97 euro annui nel 2025. L’importo mensile è di 538,69 euro per 13 mensilità. Non è una pensione, ma un sostegno economico per chi vive in condizioni di disagio. A differenza della pensione minima, l’assegno sociale è vincolato solo ai limiti reddituali.