Home » Trending News » Danni permanenti nei bambini: questa azione modifica per sempre il loro carattere | Se non lo aiuti rischia grosso

Danni permanenti nei bambini: questa azione modifica per sempre il loro carattere | Se non lo aiuti rischia grosso

Famiglia

Famiglia con figli dispositivi intrattenimento (Canva foto) - www.financecue.it

La fatica invisibile dei genitori e il rischio di scelte che segnano il futuro: se fai questo gli causi danni permanenti.

Le estati, spesso immaginate come momenti di serenità e leggerezza, per molti genitori si trasformano in una corsa ad ostacoli. L’assenza di servizi e di supporti rende le giornate interminabili e il tempo con i figli non sempre diventa occasione di gioia. In questo contesto, la stanchezza può prendere il sopravvento e offuscare la capacità di godersi davvero i momenti in famiglia.

Non si tratta di superficialità o disinteresse. Chi vive questa condizione racconta di sentirsi inadeguato e isolato, come se la propria fatica non venisse riconosciuta. Le pressioni sociali aggravano la situazione: i modelli di perfezione che circolano online, infatti, alimentano il senso di colpa e la convinzione di non essere mai abbastanza.

Quando si ha la sensazione di non reggere più, si tende a cercare soluzioni rapide, anche se discutibili. È così che, spesso inconsapevolmente, alcuni genitori ricorrono a strategie che possono risultare dannose nel tempo. La necessità di sopravvivere alla stanchezza prevale sulla consapevolezza delle conseguenze, che restano in ombra.

La verità è che crescere un figlio non è solo questione di gestione pratica. È un percorso che richiede energie costanti, un cammino che tocca corde profonde anche nell’adulto. In questo viaggio, il sostegno e la comprensione diventano indispensabili per non lasciarsi travolgere da schemi irrealistici e aspettative impossibili.

Quando la fatica spinge a scelte rischiose

Come spiega in un suo post su Instagram la pedagogista Silvia Martella, a volte i genitori, sopraffatti dalla stanchezza, finiscono per “stordire i bambini, per reggere noi stessi”. Non è un gesto di menefreghismo, né un atto di pigrizia, ma il segno di una fatica enorme che raramente viene riconosciuta. È in queste situazioni che si può aprire la porta a conseguenze future di cui non si è pienamente consapevoli.

Martella sottolinea che il punto non è alimentare sensi di colpa, ma creare consapevolezza e sostegno. Solo così diventa possibile distinguere tra soluzioni momentanee e percorsi che aiutano davvero a crescere, sia come genitori che come figli.

Smartphone
Bambino con smartphone (Canva foto) – www.financecue.it

L’importanza di limiti chiari e nuove consapevolezze

Il nodo centrale riguarda soprattutto l’uso degli schermi. Offrirli come unica via di intrattenimento può sembrare un aiuto immediato, ma a lungo andare rischia di segnare il rapporto dei bambini con il tempo, la noia e le emozioni. Per questo, nel suo libro, Martella propone strumenti pratici e riflessioni che permettono di lavorare non solo sulle strategie quotidiane, ma anche sulle radici del problema.

“Crescere un figlio non è mai solo gestione: è un cammino che cambia anche noi”, scrive la pedagogista. Un cammino che richiede di mettere limiti chiari, ma soprattutto di affrontare la fatica con nuovi strumenti e con la certezza di non essere soli.