Home » Trending News » Pensione a 80 anni e aumento dell’IVA: l’Europa mette il cappio al collo all’Italia | La povertà dilaga sovrana

Pensione a 80 anni e aumento dell’IVA: l’Europa mette il cappio al collo all’Italia | La povertà dilaga sovrana

Pensione

Pensione in Italia (Canva foto) - www.financecue.it

Le ricette dell’Europa: pensione sempre più lontana, IVA in aumento e crescenti tagli mettono in discussione il welfare italiano.

Negli ultimi mesi il dibattito economico in Italia ha assunto toni sempre più cupi. A pesare non sono solo i conti pubblici difficili da mantenere in equilibrio, ma soprattutto le voci su possibili misure drastiche che potrebbero cambiare la vita quotidiana di milioni di cittadini. Si parla di sacrifici, di rinunce e di un futuro in cui il traguardo della pensione appare sempre più lontano.

In questo clima di incertezza, le famiglie si trovano a convivere con una pressione fiscale già elevata e con la paura di nuovi rincari. I prezzi, cresciuti negli ultimi anni, hanno eroso il potere d’acquisto, e l’idea che l’IVA possa subire ulteriori aumenti è vissuta come una minaccia diretta alla spesa di tutti i giorni. La prospettiva di pagare di più per beni e servizi essenziali spaventa soprattutto i redditi medio-bassi.

Al tempo stesso, si riaccende il timore che lo Stato sociale venga progressivamente indebolito. Tagli alla sanità e all’istruzione sono argomenti ricorrenti quando si parla di austerità, e l’opinione pubblica percepisce il rischio che queste scelte possano tradursi in una riduzione dei diritti acquisiti. Le generazioni più giovani, già colpite da precarietà e stipendi bassi, guardano con apprensione a un futuro che sembra chiedere sempre di più e dare sempre meno.

Come ha sintetizzato un post Instagram di capolsini diventato virale, “Pensione a 74 anni, IVA al 24%, tagli… le ricette dell’Europa che terrorizzano l’Italia”.

Pensioni sempre più lontane: lo spettro dei 74 anni

Tra le ipotesi che circolano, una delle più inquietanti riguarda l’età pensionabile. Si parla di un innalzamento fino a 74 anni, un traguardo che molti considerano impossibile da raggiungere per chi svolge lavori fisicamente usuranti. Sarebbe un passo ulteriore dopo decenni di riforme che hanno già spostato in avanti l’uscita dal mondo del lavoro, trasformando quello che un tempo era un diritto acquisito in una corsa a ostacoli.

Il tema non riguarda solo gli anziani di domani, ma anche le generazioni di oggi, che temono di non arrivare mai a godere di una pensione dignitosa. L’Europa chiede stabilità nei conti, e l’Italia, con un debito pubblico tra i più alti, è spesso indicata come Paese a rischio. Così le preoccupazioni si moltiplicano, alimentando il senso di precarietà che già caratterizza il mercato del lavoro.

Pensionato
Pensionato in Italia (Canva foto) – www.financecue.it

L’ombra dell’IVA al 24% e i tagli al welfare

Accanto alla questione pensionistica, emerge un altro spauracchio: l’IVA al 24%. Un incremento che, se mai diventasse realtà, avrebbe un impatto immediato su consumi e risparmi. Per i cittadini significherebbe spendere di più ogni giorno, dai beni alimentari fino ai servizi, con conseguenze pesanti per le famiglie numerose e per chi ha stipendi già ridotti al minimo.

A questo scenario si aggiunge la paura di nuovi tagli alla spesa pubblica. Sanità, istruzione e servizi sociali sono da tempo nel mirino delle politiche di contenimento, e l’idea che possano subire ulteriori riduzioni agita l’opinione pubblica.