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L’Italia sgancia i soldi ai talebani: con le nostre tasse finanziano i terroristi | Centinaia di milioni di euro presi dalle nostre tasche

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni (screenshot Giorgia Meloni/Facebook) - financecue.it

Una nuova voce di corridoio potrebbe lasciare senza parole: quali sono le novità che stanno arrivando mentre gli italiani pagano?

In Italia, la pressione fiscale continua a salire. Le aliquote IRPEF 2025 restano alte, con fasce medie penalizzate e nessuna vera redistribuzione. Il cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti soffoca la retribuzione netta.

Le tasse sulle imprese non incentivano l’innovazione, ma la fuga. La flat tax per autonomi resta una promessa parziale, mentre le microimprese affrontano crediti d’imposta inaccessibili. La digitalizzazione è ostacolata da burocrazia e ritardi.

Le entrate tributarie crescono, ma i servizi non migliorano. L’IRAP regionale varia in modo arbitrario, con potenziali disparità territoriali. Le aliquote agevolate sono labirinti normativi, non strumenti di equità.

La classifica fiscale UE è impietosa: l’Italia è in cima per pressione fiscale, ma in fondo per efficienza. Il confronto IVA Italia-Germania rivela squilibri profondi. La competizione fiscale europea ci vede perdenti. Cosa avviene?

Le tasse in Italia

La riforma fiscale è evocata come mantra, ma resta inaccessibile. Le entrate tributarie aumentano, ma i servizi pubblici si sgretolano. Le agevolazioni sono riservate a chi sa navigare il labirinto normativo, non a chi ne ha bisogno.

Il confronto europeo è una condanna: paghiamo più di tutti, riceviamo meno di molti. La competizione fiscale ci esclude, la digitalizzazione è ostaggio della burocrazia. Cosa succede con parte dei soldi che paghiamo?

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni (screenshot gov.it) – financecue.it

Il caso europeo

Nel 2025, l’Unione Europea ha confermato più interventi umanitari in Afghanistan, nonostante il controllo del Paese da parte del regime talebano. La notizia, riportata da Eunews lo scorso 16 gennaio, indica uno stanziamento di 1,9 miliardi di euro per aiuti umanitari nel mondo, parte dei quali destinati alla popolazione afghana, non ai talebani. I fondi non vengono trasferiti al governo talebano, ma veicolati con organizzazioni indipendenti come le Nazioni Unite, la Croce Rossa e ONG locali. Come riportato da AgenSIR lo scorso 2 settembre, l’UE ha stanziato 1 milione di euro in risposta al terremoto che ha colpito il nord-est dell’Afghanistan, accompagnati da 130 tonnellate di aiuti in natura: tende, medicinali, sistemi di purificazione.

Gli aiuti sono stati trasportati con due voli umanitari diretti a Kabul, mentre il sistema satellitare Copernicus è stato attivato per mappare le aree colpite. Anche in questo caso, l’intervento è stato gestito attraverso partner umanitari. Secondo un video pubblicato come post sul profilo Instagram @roberto_donghi lo scorso 16 settembre, Roberto Donghi spiega: “Risultato? Che prima di prendere i fondi il governo fa il bravo, ma subito dopo chiude i saloni di bellezza, impedisce alle donne di cantare all’aperto e vieta alle donne di lavorare nelle stesse ONG che noi finanziamo“. È importante verificare le notizie su siti attendibili e organi di informazione e non dai post sui social.