News

Come togliere un pignoramento dalla busta paga? Attenzione alle novità 2025

Nel 2025 sono cambiate alcune regole relative al pignoramento e ignorarle, come sappiamo, può costare caro.

Nuove soglie e procedure accelerate. Il 2025 si è aperto con importanti novità che hanno riscritto, in parte, il modo in cui funzionano i pignoramenti dello stipendio e della pensione. Cambiano i tempi, gli importi esenti e cambia perfino il modo in cui lo Stato può intervenire per recuperare i propri crediti.

Poche persone se ne sono accorte e, magari, ancor meno sanno che comprendere bene queste nuove regole può fare la differenza tra subire passivamente un prelievo in busta paga o agire per tempo, in modo consapevole e legale.

Ma è davvero possibile togliere un pignoramento dalla busta paga? Ne parliamo in questo approfondimento, con il supporto dell’esperienza di Gianmario Bertollo, tra i massimi esperti italiani in materia di sovraindebitamento.

Pignoramento della busta paga: cosa è cambiato nel 2025

Il 2025 ha segnato un cambio di passo nelle procedure di pignoramento in busta paga.
Tempi più stretti, nuove soglie di esenzione, regole aggiornate per pensioni e salari.

E una certezza: sarà sempre più difficile intervenire all’ultimo momento.

La prima novità infatti ha riguardato proprio i tempi.

In caso di riscossione coattiva da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, il termine minimo tra la notifica dell’intimazione di pagamento e l’avvio delle azioni esecutive (come il pignoramento dello stipendio o della pensione) è stato ridotto da 180 a soli 60 giorni. Questo significa che, dopo aver ricevuto l’intimazione, il contribuente ha due mesi di tempo per saldare, opporsi o accedere a strumenti di tutela previsti dalla legge.

Inoltre, sono cambiate le soglie di pignorabilità.

Per le pensioni, la legge prevede che sia sempre garantita una soglia minima impignorabile pari ad almeno 1.000 euro. Tuttavia, dal 2025 il parametro di riferimento è pari al doppio dell’assegno sociale, che ammonta a 1.077,36 € e diventa quindi il limite effettivo di impignorabilità.

Per gli stipendi non si applica alcuna progressività: la quota pignorabile è generalmente 1/5 del netto, salvo pignoramenti esattoriali che prevedono soglie a decimi.

Una stretta che punta a rendere più efficiente la riscossione, ma che impone a chi è in difficoltà economica di agire con lucidità e tempestività.
Ecco perché, per chi si chiede come togliere un pignoramento dalla busta paga o come evitarlo del tutto, conoscere le nuove regole non è solo utile, ma indispensabile.

Come togliere un pignoramento dalla busta paga? Evitare il fai-da-te

Quando arriva la comunicazione di un pignoramento dello stipendio, la prima sensazione è, comprensibilmente, il panico.

La mente corre veloce, chiedendosi quanto sarà trattenuto e se si riuscirà a far fronte a tutte le spese sostenute mensilmente. Il timore più diffuso è vedere lo stipendio ridotto al punto da non poter più vivere.

Una trattenuta troppo alta può infatti bloccare ogni margine di manovra: niente risparmi, niente progetti, nessuna possibilità di ripartire.

In queste situazioni, è normale cercare una via d’uscita rapida. Il problema è che, spesso, si finisce per imboccare strade che complicano ancora di più la situazione.

Accade di frequente: ci si affida a soluzioni trovate online, a consigli non verificati, a moduli prestampati o a figure poco qualificate che promettono risultati rapidi e sicuri.

Ma il fai-da-te, in materia di pignoramenti, è una trappola sottovalutata. Si rischia di firmare accordi svantaggiosi, perdere opportunità legali concrete o, peggio ancora, compromettere la possibilità di accedere a strumenti di tutela pensati appositamente per ripartire in modo legale, come la Legge 3/2012 (le cui procedure oggi sono integrate nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).

Ogni procedura di pignoramento infatti ha le sue caratteristiche, i suoi tempi, i suoi margini di manovra. Serve una valutazione puntuale, basata sulla legge e, soprattutto, condotta da professionisti che sappiano interpretare a fondo la situazione. Solo così si può capire se e come togliere un pignoramento dalla busta paga, senza rischiare di peggiorare la situazione.

Gianmario Bertollo: il punto di riferimento italiano per liberarsi dai debiti in modo legale

Quando ci si trova a fare i conti con un pignoramento in busta paga, la differenza tra peggiorare la situazione e trovare una vera via d’uscita sta tutta nella competenza di chi ci affianca. È fondamentale evitare soluzioni improvvisate e affidarsi solo a professionisti che conoscono a fondo la normativa sul sovraindebitamento e sanno come applicarla, caso per caso.

Spesso, infatti, il pignoramento in busta paga non è il problema principale, ma solo la punta dell’iceberg. È il segnale più visibile, e più temuto, di una condizione economica già compromessa, che richiede interventi strutturati e non semplici rattoppi.

Tra gli esperti che affrontano da anni situazioni di questo tipo, uno dei nomi più autorevoli in Italia è Gianmario Bertollo, che dal 2016 ha già aiutato oltre 400 famiglie italiane a uscire da situazioni di sovraindebitamento con la sua azienda Legge3.it. Una realtà specializzata esclusivamente in crisi da sovraindebitamento, che applica la Legge 3/2012, le cui procedure oggi sono contenute nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Il suo team è composto da oltre 60 professionisti attivi in tutta Italia, che operano con un metodo trasparente e rigoroso: nessuna promessa generica, nessun automatismo, ma solo strategie legali fondate su un’analisi approfondita della situazione del debitore e sulla reale possibilità di ottenere l’approvazione del tribunale per l’applicazione della Legge 3/2012, le cui procedure sono nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Proprio per il suo modo di operare, Legge3.it è l’unica realtà del settore a offrire la garanzia “soddisfatti o rimborsati”: se il caso non ha possibilità di successo, non viene portato avanti, evitando sprechi di tempo e denaro a chi è già in difficoltà. Ma se viene accettato, è perché Gianmario Bertollo e il suo team sanno che esistono le condizioni per ottenere l’approvazione del giudice.

Ecco perché ti consigliamo di leggere l’articolo dedicato sul sito di Gianmario Bertollo: scopri come togliere un pignoramento dalla busta paga e affrontare il problema alla radice, con la guida di uno dei maggiori esperti italiani in tema di sovraindebitamento.

Published by
Redazione