Pignoramento della pensione: in questi casi puoi perdere tutto | Ma se prendono più del dovuto ti becchi il maxi risarcimento

Pensionato felice perché pensa che la sua pensione non può essere toccata (Pexels Foto) - financecue.it
I pensionati potrebbero pensare che la pensione non cambia mai, invece c’è un meccanismo che merita la tua attenzione. Di cosa parliamo?
Per chi ha già varcato la soglia, il trattamento pensionistico è misura definitiva. L’importo resta stabile, ma il contesto muta: inflazione, costi sanitari, bonus temporanei. La pensione minima è l’unico reddito disponibile. Dietro quell’assegno si nascondono carriere frammentate, contributi intermittenti, anni non riconosciuti.
L’attesa non è solo temporale, ma normativa. L’età pensionabile si sposta, le finestre si aprono e si chiudono. La riforma pensioni è calendario emotivo, non solo tecnico. Ogni modifica al sistema previdenziale riscrive il margine di resistenza, la possibilità di uscita, il senso del tempo accumulato.
Uscire prima è desiderio diffuso, ma non sempre accessibile. La pensione anticipata con quota 103 richiede 62 anni e 41 di contributi. Non tutti li hanno. Il calcolo pensione diventa esercizio di verifica, speranza, esclusione.
Esclusione non significa assenza, ma sospensione. Chi non ha abbastanza contributi, né continuità, resta fuori dai parametri. I lavoratori usuranti chiedono riconoscimento, ma ricevono rinvio. L’INPS gestisce, ma non sempre accompagna. In più, c’è un rischio che potresti non conoscere.
Un importo stabile
Dentro il sistema, la pensione appare come stabilità. Il trattamento pensionistico è fisso, ma il potere d’acquisto cambia. Bonus una tantum, rivalutazioni, tagli indiretti: ogni intervento modifica l’equilibrio. La pensione minima non basta, ma è tutto per chi ha avuto carriere discontinue.
Il calcolo della pensione non premia la frammentazione. Il sistema previdenziale non riconosce il lavoro invisibile, né quello precario. Per chi è già pensionato, la riforma delle pensioni non è promessa: è rischio. Poi ci potrebbero essere anche pignoramenti sulle pensioni. Come funziona?
Il pignoramento della pensione
La legge stabilisce che la pensione non può essere pignorata per intero. Esiste una soglia minima impignorabile, pari al doppio dell’assegno sociale, che nel 2025 corrisponde a 1077,38 euro. Questo importo deve rimanere intatto, così la legge garantisce al pensionato una base di sussistenza. Solo la parte eccedente può essere pignorata, e le percentuali variano in base al tipo di creditore: fino a un quinto per privati, un decimo o un settimo per l’Agenzia delle Entrate, a seconda dell’importo.
Molti pensionati subiscono trattenute superiori al dovuto per mancata conoscenza dei diritti. In alcuni casi, è possibile chiedere la riduzione o la sospensione del pignoramento, se la trattenuta non permette la sopravvivenza. La Corte Costituzionale ha ribadito che la tutela del minimo vitale è automatica e non può essere ignorata da nessun creditore. Questo principio protegge la dignità del pensionato. La notizia arriva da Tag24.