Quasi 10.000 contagi in 24 ore: il nuovo virus cinese è inarrestabile | Cominciano i preparativi per il lockdown

Il Covid ha lasciato un segno nella memoria collettiva, ma quali sono i reali rischi di ritorno alla pandemia? (Pixabay Foto) - financecue.it
Il Covid ha lasciato un segno nella memoria collettiva, ma quali sono i reali rischi di ritorno alla pandemia?
La pandemia ha lasciato segni profondi sulla salute mentale. Ansia, depressione e disturbi del sonno sono aumentati tra giovani e operatori sanitari. Il senso di isolamento ha alterato la percezione del tempo e delle relazioni. Gli effetti si protraggono anche dopo la fine dell’emergenza.
Durante l’emergenza, i medici hanno affrontato dilemmi etici: chi curare per primo, come distribuire le risorse, quando sospendere le cure. Queste decisioni hanno sollevato interrogativi morali e giuridici.
L’OMS ha definito infodemia la sovrabbondanza di informazioni false che ha accompagnato la pandemia. Teorie del complotto, cure non verificate e fake news hanno ostacolato la risposta sanitaria.
Le varianti del virus sono state raccontate con toni allarmistici. Il linguaggio usato dai media ha influenzato la percezione del rischio. Tutto questo sta per tornare, oppure parliamo di voci senza fondamento?
I cambiamenti in pandemia
Durante la pandemia, milioni di anziani hanno vissuto in isolamento, privati del contatto umano e delle routine quotidiane. Questo ha aggravato problemi cognitivi e psicologici. In risposta, sono nate iniziative di supporto digitale, telefonico e domiciliare.
Alcune strutture hanno introdotto robot sociali e videochiamate assistite per mantenere il legame con i familiari. La crisi ha accelerato l’adozione di tecnologie assistive e ha spinto a ripensare il concetto di cura. Un caso lascia senza parole, ma non parliamo di Covid.
I nuovi casi
L’Italia sta affrontando un focolaio di Chikungunya nella provincia di Verona, con 46 casi confermati, tutti autoctoni. Il primo contagio è stato registrato il 6 agosto ad Arbizzano, e da lì il virus si è diffuso in diverse località, tra cui Affi, Isola della Scala e quartieri di Verona come Chievo e Borgo Milano. Il virus è trasmesso dalla zanzara tigre e non si diffonde da persona a persona. I sintomi sono febbre alta, dolori articolari, stanchezza e rash cutaneo.
Le autorità locali hanno sospeso sagre e manifestazioni popolari, tra cui la Festa della Birra di Parona e la Sagra del Ceo, e hanno avviato disinfestazioni straordinarie in aree urbane e cimiteri, dove l’acqua stagnante favorisce la proliferazione delle larve. L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato 208 casi in Italia dal 1° gennaio al 9 settembre 2025, di cui 167 autoctoni e 41 legati a viaggi all’estero. Il ceppo virale è stato identificato come proveniente dal Madagascar, e focolai simili sono stati segnalati anche in Francia e Cina. La notizia arriva da Euronews.