Il bonus “fatti una cultura”: ti ricoprono di soldi pur di non farti essere ignorante | Dovrai faticare, ma il bottino è ghiotto

Giorgia Meloni (Facebook foto) - www.financecue.it
Il Governo ti regala un bonus per la cultura: come richiederlo e a chi spetta davvero, tutte le informazioni.
Negli ultimi tempi, molte conversazioni hanno ruotato attorno a un’idea che incuriosisce parecchio: ricevere denaro solo per il fatto di studiare. Il concetto è semplice e affascinante, e ha fatto breccia soprattutto dopo un video virale di Luca Chillau su Instagram, in cui si parla di un “bonus studenti” che sembra poter cambiare le regole del gioco.
Il messaggio è diretto e accattivante: “BONUS 250€ STUDENTI!”, accompagnato da hashtag come #bonusstudenti e #bonuscultura. Impossibile non restare colpiti da una proposta che sembra promettere soldi facili solo per restare sui banchi. Ma la domanda sorge spontanea: quanto c’è di concreto dietro a queste parole?
Il contesto non nasce dal nulla. Negli ultimi anni il governo ha più volte lanciato misure per incentivare lo studio e l’accesso alla cultura, come dimostrano la Carta della cultura giovani o la Carta del merito, strumenti pensati per premiare i ragazzi che investono nel proprio percorso formativo. Accanto a queste iniziative, si sono anche fatte strada ipotesi di bonus più sostanziosi.
Tra queste idee, la più discussa è stata quella di un assegno da 250 euro al mese destinato agli studenti fino ai 25 anni, con alcuni requisiti legati al reddito familiare. Un progetto che ha fatto sognare molti, ma che non ha mai visto la luce. Ed è qui che nasce la confusione tra realtà e aspettative.
Come funziona davvero lo “strumento culturale” del governo
Al momento, le misure effettivamente attive sono altre e ben definite. La Carta della cultura giovani, destinata ai neo diciottenni con ISEE non superiore a 35.000 euro, e la Carta del merito, pensata per chi consegue la maturità con il massimo dei voti. Entrambe hanno un valore di 500 euro e, cosa non da poco, possono anche essere cumulabili.
Questi fondi non arrivano sotto forma di assegno mensile, ma come voucher digitali da utilizzare per acquistare libri, biglietti per eventi, corsi e altre esperienze culturali. Non quindi un reddito garantito, ma uno strumento mirato a incoraggiare consumi culturali e formativi.
Cosa non c’è (ma molti pensano che ci sia)
Quello che invece non esiste – almeno per ora – è un bonus da 250 euro al mese per tutti gli studenti. La misura, spesso citata online, era stata effettivamente ipotizzata durante i lavori sulla Legge di Bilancio, ma alla fine non è stata approvata. Rimane dunque solo un progetto sulla carta, mai trasformato in realtà.
Ecco perché oggi parlare di “ricoprire di soldi” chi studia è più uno slogan che un fatto. Le risorse a disposizione ci sono, ma hanno forme e obiettivi diversi. Il sogno di un assegno mensile garantito resta, per ora, un’idea suggestiva che continua ad alimentare aspettative e discussioni.