I dazi di Trump erano solo un diversivo: si torna al trattato pandemico | Ci rinchiudono in casa e poi ci vaccinano di nuovo

Donald Trump (Facebook foto) - www.financecue.it
Dopo la paura dei dazi ritorna quello della pandemia: ecco a cosa stava lavorando Donald Trump, arriva il trattato pandemico.
Nei mesi più recenti, parlare di pandemia non significa più solo discutere di virologia o salute pubblica: è diventata questione di governance globale, di trattati internazionali e di politiche che molti reputano invasive. Alcune voci hanno sollevato l’idea che ciò che è stato fatto durante il Covid – lockdown, obblighi vaccinali, restrizioni – non fosse solo emergenza sanitaria ma parte di uno schema più ampio.
Molti si chiedono: cosa nascondono dichiarazioni come “torna il trattato pandemico”? E quali sono le implicazioni reali per le libertà individuali quando si parla di “ci rinchiudono in casa e poi ci vaccinano”? Il sospetto è che si stia preparando una cornice normativa che renda certe misure non più occasionali, ma permanenti.
Nel frattempo, il tema del vaccino continua a polarizzare il dibattito: chi lo sostiene come unico strumento di protezione collettiva, chi lo vede come imposizione.
Come dice il post Instagram di Raffirasty, il “trattato pandemico” torna ad essere centrale, mentre – secondo la narrazione – l’Organizzazione Mondiale della Sanità “brinda” al suo ritorno, e gli Stati Uniti, “grazie a Trump”, si sarebbero “salvati”.
Tra Covid, vaccini e il claim del trattato pandemico
Sono emerse nel tempo diverse iniziative che parlano di accordi internazionali capaci di definire norme in caso di crisi sanitarie globali. L’OMS ha proposto modifiche ai regolamenti sanitari internazionali e ha spinto per un trattato pandemico che coordini gli Stati nelle risposte, nelle notifiche delle epidemie e negli strumenti di contenimento. Pur essendo idee già allo studio da anni, stanno riemergendo con forza dopo il Covid.
Nel dibattito pubblico il vaccino è diventato simbolo: simbolo di protezione, ma anche potenziale limite alla libertà. Per alcuni, ogni nuova proposta normativa sul controllo delle malattie è vista come preludio a restrizioni più rigide. Si teme che le vaccinazioni, normalmente considerate un successo sanitario, possano diventare obbligatorie o usate come leva di pressione sociale o politica.
Dazi, distrazioni e realtà del trattato pandemico
Secondo la versione proposta nel titolo, “i dazi di Trump erano solo un diversivo” rispetto a un disegno più grande che prevede il ritorno massiccio del trattato pandemico; in questa narrazione, il virus, i lockdown e le vaccinazioni servirebbero non solo a proteggere la salute ma a giustificare un controllo esteso da parte di organismi internazionali. Tuttavia, non ci sono prove certe e pubbliche che colleghino i dazi con il trattato pandemico come se fossero parti dello stesso piano.
Non esiste finora un documento ufficiale che stabilisca che gli Stati debbano “rinchiudersi in casa e poi vaccinarsi di nuovo” in modo sistematico sotto un trattato dell’OMS. Le proposte dell’OMS richiedono la cooperazione tra Stati, con trasparenza, sorveglianza delle malattie e condivisione delle risorse; ma non è affermato che queste misure includeranno obblighi permanenti di lock-down o vaccinazioni ripetute senza basi scientifiche verificabili.